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Jeeg Robot e gli altri 10 robottoni che ci hanno ossessionato negli anni ’80

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Il meritato successo del film Lo chiamavano Jeeg Robot non ha rilanciato soltanto il cinema di genere in Italia, ma anche il ricordo dei robottoni giapponesi, impressi a fuoco nella nostra mente. Quegli enormi agglomerati di latta antropomorfi, di solito pilotati da un giovane con occhi grandi, basette 70’s e tutine scampanate,  combattono con i cazzottoni o con l’energia atomica tutti i mostri che sovente attaccavano il nostro pianeta 40 anni fa.

Diciamoci la verità: la visione di quei cartoni ci ha allevato più dei nostri stessi genitori, ci ha convinto di essere imbattibili, indistruttibili e di avere una missione. Oggi, di primo acchito, la cosa che ci ricordiamo più spesso è la sigla. Anche più delle fattezze del robot, forse perché la sentivamo 20 volte al giorno, forse perché le sigle dei cartoni animati giapponesi dei 70/80 erano scritte e suonate dai migliori compositori e musicisti sulla piazza.

Sotto vi mostriamo i 10 che ci piacevano di più, con la loro sigla italiana, così anche voi potrete diventare giustizieri con la maschera di lana e i superpoteri, nel vostro paese. Stiamo scherzando, don’t try this at home, lo facciamo per la nostalgia.

 

1) Jeeg Robot d’acciaio

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Come gran parte dei robottoni, Jeeg è stato inventato dal grande Go Nagai. Il cartone è arrivato in Italia nel 1979. La trama in due parole: Hiroshi ha 25 anni ed è pilota di Formula 1, ma a tempo perso, facendo una capriola in aria, si trasforma nella testa di Jeeg e Miwa poi gli lancia i componenti. Combatte contro l’impero Yamatai della Regina Himica, che crea mostri a non finire. La sigla, cantata da Roberto Fogu, è semplicemente straordinaria.

 

 

2) Grande Mazinga (e Mazinga Z)

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Di Go Nagai anche questo. Un robot pilotato da Tetsuya, che uccide i mostri del Generale Nero con i raggi gamma. Spesso si fa aiutare da Venus, un robot femmina che spara le tette/missile. I nemici di Mazinga Z sono ancora più fighi, c’è il Dottor Inferno e il mitico Barone Ashura, metà uomo metà donna.

 

 

3) UFO Robot Goldrake

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Disegnato da Go Nagai (e chi sennò?) è il primo robottone ad arrivare nelle tv italiane. È guidato da Actarus e combatte i mostri di Vega. I pezzi della sigla sono diventati talmente famosi da conquistare il disco d’oro in Italia. Uno dei pezzi è stato coverizzato con successo nel 2004 da Alessio Caraturo, in versione unplugged.

 

 

4) Getter Robot

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Go Nagai, ancora. In Italia sono arrivati col nome di Space Robot. Sono astronavi che si combinano per formare tre robot diversi, che somigliano ai loro piloti: uno normale, uno smilzo e un ciccione. Tutti molto pericolosi. Il mio preferito era quello con la trivella al posto della mano.

 

 

5) Gundam

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Il Gundam è molto più complesso dei robot di Go Nagai, più realistico. È stato disegnato da Yoshiyuki Tomino dello Studio Sunrise ed è arrivato in Italia nel 1979. Poi ne hanno fatte altre centinaia di serie. Il nostro è pilotato da Peter Rei. La sigla è cantata da Mario Balducci e fa letteralmente piangere.

 

 

6) Daitarn 3

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Uno dei più fighi. Disegnato anche lui da Yoshiyuki Tomino, è arrivato in Italia nel 1980. Pilotato da Haran Banjo e coadiuvato dalle belle Beauty e Reika, Daitarn uccide i Meganoidi (cattivi che si trasformano in mostri) di Don Zauker con l’energia solare. La sigla iniziale cantata da I Micronauti è uno dei punti più alti della composizione per robottoni.

 

 

7) Voltron

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Incredibilmente questa serie non è giapponese ma americana, ispirata però dalla nipponica Golion. 5 leoni che diventano un robot fighissimo, esistente anche in versione giocattolo, che avrei voluto possedere a tutti i costi. In ogni caso la versione del cartone animato più bella è proprio quella giapponese, disegnata da Saburo Yatsude.

 

 

 

8) Vultus 5

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Disegnato da Saburo Yatsude e apparso in Italia nel 1983, questo robot è composto da 5 astronavi che combattono l’Imperatore Zambazie e il Principe Sirius, i cattivi che stanno sul pianeta Boazan, in cui vivono gli umani con le corna e chi non ce l’ha diventa schiavo. Ma Vultus V riesce a portare la parità tra le classi.

 

 

9) Trider G7

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Disegnato da Hajime Yatate, è apparso in Italia nel 1981. È la storia del ragazzino Watta Takeo che si occupa di consegne spaziali con robot Trider G7, ma spesso si trova a dover combattere con robot che vogliono impadronirsi della Terra. In questo, c’è anche una linea comica e scolastica. La sigla è cantata dai mitici Superobots.

 

 

10) Daltanious

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Daltanious, quanto mi piaceva. Di Yoshiyuki Tomino (che oltre ai sopra elencati ha inventato anche Il Tulipano nero, Astro Boy e Mimì e la nazionale di pallavolo). La terra è attaccata dagli alieni Akron e serve un leone per batterli. Ci pensa il robottone, composto da 5 robot componibili, che sotto il simbolo della croce, in stile Moschettieri, diventano un unico robot col leone sul petto. Ho cercato per anni il modellino senza trovarlo.

 

 

BONUS – Gordian

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Gordian è il bonus perché è addirittura tre robot, uno dentro l’altro. Il mio sogno di giocattolo da bambino. Li pilota, anzi li indossa tutti Daigo e combatte contro i Madocter e Dokuma. La sigla, cantata ancora una volta dai Superobots, è semplicemente bellissima.

 

Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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