TV e Cinema

Licorice Pizza: vorrei vivere in un film di (P.T.) Anderson

Un film bellissimo da vedere al cinema: questo è Licorice Pizza.

Una grande storia d’amore..strana

Licorice Pizza è uno di quei film che andrebbero visti solo al cinema. E non perché sia un film che Paul Thomas Anderson ha voluto rendere spettacolare a ogni costo: no, proprio la de-spettacolarizzazione di una storia d’amore “normale” a rendere speciale questo racconto. Un film, per altro, incentrato sulla recitazione, ottima e in alcuni punti veramente sublime di due attori praticamente esordienti: ovvero Cooper Hoffman e Alana Haim. Certo il cast è formato da mostri sacri quali Tom Waits e Sean Penn, giusto per citarne due e lasciare fuori Bradley Cooper (poverino!) ma il fatto di avere dato un ruolo tanto importante a due esordienti, nonostante due esordienti “già” famosi (Cooper Hoffman è il figlio del compianto Philip Seymour e Alana Haim è una delle componenti dell’omonimo trio.

Eppure, calati nella California degli anni Settanta, descritta con un tocco quasi favolistico da un P.T. Anderson in stato di grazia, non solo il film funziona ma funziona benissimo. E dire che tutta una storia che è, di fatto, una storia d’amore fatta di accelerazioni improvvise e brusche frenate, corse a perdifiato dal capo all’altro in città e gesti inconsulti poteva suonare stucchevole praticamente in mano a qualsiasi altro regista del mondo. Non a Anderson che non rinunciando a un grammo della fanciullesca gioia della prima storia d’amore importante, riesce a donare al film tutta la maturità e compostezza di una grande opera.

Freaks out no?

Guardare Licorice Pizza significa perciò fare un viaggio indietro nel tempo negli Stati Uniti degli anni Settanta, sospesi tra le rappresentazioni più libertarie, freak e allucinate della cultura hippie e le ansie della guerra nel Vietnam e la crisi petrolifera. Licorice Pizza è insomma una storia d’amore che vi resterà attaccati alla pelle senza però alcun tipo di stucchevolezza (allo stesso modo di altri racconti romantici al cinema recenti), con una colonna sonora fuori scala e alcuni piani-sequenza, mai fini a se stessi ma assolutamente diegetici migliori degli ultimi anni. Ecco perché al cinema fa tutto un altro effetto. Com’è che faceva la canzone: vorrei vivere in un film di (P.T.) Anderson, giusto?

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

Recent Posts

Ballando con le Stelle, Rossella Erra lancia il gossip su Barbara D’Urso: “Con Pasquale c’è complicità”

Barbara D'Urso continua a sorprendere il pubblico a Ballando con le Stelle, fin da quando…

2 ore ago

Anticipazioni Un Professore 3: il ritorno di Simone e Manuel è tra i più attesi

Si avvicina il ritorno su Rai 1 della serie italiana “Un professore”, che tornerà con…

4 ore ago

Mare cristallino, paesini fiabeschi e niente folle: sarà questa la meta più desiderata del 2026

Situata nel cuore del Mar Egeo settentrionale, l’isola di Lemnos si distingue per la sua…

5 ore ago

Personale Ata, aumentano gli stipendi per varie figure: tutte le cifre e le trattative

Nuovi sviluppi importanti per il personale ATA delle scuole italiane: le trattative tra ARAN (Agenzia…

7 ore ago

Combatte l’umidità e profuma l’ambiente: la pianta che sta spopolando nelle case italiane

In un periodo in cui il benessere domestico è diventato una priorità per molte famiglie…

7 ore ago

Tina Cipollari e Kikò, la verità sull’addio: perché hanno divorziato

Tina Cipollari ha conosciuto Kikò Nalli nel 2002, proprio a Uomini e Donne. Tra di…

8 ore ago