Tutto simmetrico, tutto disposto con attenzione chirurgica e con colori precissimi.
Non appena abbiamo letto di un possibile parco tematico firmato Wes Anderson abbiamo subito pensato a questo, a un luogo in cui tutti entrano vestiti come i Tenenbaum, si muovono in modo scattoso e si parlano stando rigorosamente uno di fronte all’altro.
Sarebbe splendido, soprattutto perché tutti quelli che amano il cinema di Wes Anderson hanno sognato almeno una volta di far parte di quel mondo assurdo, in cui tutto sembra possibile nononostante ogni cosa debba sottostare a regole formali in apparenza rigidissime.
Purtroppo, però, la notizia non arriva da un comunicato del regista o da un’intervista, ma dalla prefazione al libro “Myopia” di Mark Mothersbaugh, voce dei Devo, autore di molte musiche dei film di Wes Anderson e visual artist. Come riportato tra gli altri dal Telegraph, in quelle pagine, il regista afferma di sperare di poter recuperare al più presto i fondi necessari per realizzare un parco tematico insieme a Mothersbaug, per rendere concreto il “magic kingdom” creato in questi anni.
Non esattamente l’inaugurazione di un cantiere, anzi, ma l’idea di poter entrare in un’attrazione dedicata a Steve Zissou o al Grand Budapest Hotel è già motivo di gioia.
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