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Il Gabinetto Segreto di Napoli e l’erotismo al tempo dei Romani

Gli antichi Romani amavano l’arte erotica, così come i cittadini di Pompei ed Ercolano. Pensate al dio Priapo, figlio di Afrodite e Dioniso, famoso per avere il pene enorme e per essere stato ritratto più volte nell’antichità col membro bene in vista, che era pure un simbolo di buona fortuna.

Pare che ai tempi, la morale fosse ben più libertina di adesso e le mura delle ville fossero dipinte con scene di sesso mitologiche, accoppiamenti selvaggi tra ninfe e satiri, amori LGBT e tutto un campionario di pornografia che neanche YouPorn.

 

Tutte le foto via 

Il Gabinetto Segreto dei Re Borbone di Napoli era una serie di sale riservate esclusivamente ai reperti di natura erotica o sessuale che venivano ritrovati negli scavi di Ercolano e Pompei, le città sepolte dalla lava del Vesuvio il 24 agosto del 79 d.C. e che sono state oggetto di scavi nel tardo 1700, sotto la direzione di Carlo III di Spagna. Affreschi, statue, sculture e oggettistica varia sono stati portati al Museo Archeologico di Napoli.

 

 

Nel 1848 però il Gabinetto Segreto venne censurato e considerato politicamente pericoloso. nello stesso anno divenne anche il simbolo delle libertà civili e di espressione. Per salvare la collezione dalla distruzione, il direttore del Museo decise di renderla segreta e non facilmente accessibile. Nel 1851 furono censurate anche tutte le Veneri solo perché nude.

Fu Garibaldi nel 1850 a rendere di nuovo le sale accessibili al pubblico, che poi furono di nuovo censurate durante in Regno d’Italia e occultate nel ventennio fascista. Negli anni ’70 furono regolamentate le visite del Gabinetto Segreto, che è stato definitivamente riallestito, ricollocato e aperto al pubblico nel 2000.

Ma cosa c’è nel Gabinetto Segreto? Un sacco di reperti tra cui un baccanale in cui cui spicca il dio Dioniso ubriaco tra scene erotiche, satiri e ninfe, satiri, Priapo col suo pene enorme, il dio Pan col pastorello, Ermafrodito che si svela e di tutto un po’.

 

 

Gli oggetti esposti, oltre al minimo comune denominatore dell’erotismo spinto, rappresentano anche vari aspetti: cultura (decori e arredi a soggetto erotico trovati nei giardini e nelle ville), religione (déi di vario genere intenti in atti sessuali), caricatura (satira sessuale che colpisce potenti o popoli dichiarati inferiori), commercio (affreschi trovati nei bordelli in cui operavano le prostitute), magia (il fallo visto come amuleto portafortuna), morte (falli come lapidi), amore (scene dedicate al piacere di coppia) e altri aspetti non classificabili.

Per ogni informazione visitate il sito ufficiale.

 

Simone Stefanini

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