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Insulti creativi (e pesantissimi) in tutte le lingue del mondo

C’è una vecchia convinzione per cui le parolacce sono la prima cosa che si impara quando si studia una nuova lingua. Una vecchia convinzione decisamente vera, perché in effetti non appena si conosce uno straniero ci si informa con grande interesse sui modi per imprecare degnamente.

Se le parolacce sono lo step iniziale, l’insulto creativo è qualcosa riservato ai madrelingua o a chi parla da anni una certa lingua. Non una cosa per tutti, insomma, perché oltre alle competenze grammaticali e lessicali serve anche un minimo di conoscenza della cultura e di cosa viene ritenuto sacro/profano.

Perché capire come insulta un popolo può spiegare tante cose sul popolo stesso. Quando ci siamo imbattuti su Reddit in un thread in cui si raccoglievano insulti in tutte le lingue del mondo, non abbiamo resistito e ci siamo buttati a pesce. Ovviamente per poterli proporre in italiano siamo passati attraverso la traduzione in inglese e senz’altro qualcosa si è perso. Abbiamo provato a tradurre in modo letterale, per salvare la potenza dell’insulto, anche a scapito della musicalità.

Occhio: alcuni sono veramente pesanti

1. Germania: non solo la mamma, anche il papà. Parità dei sessi.

 

2. Danimarca: qui c’è del genio, del gran sadismo e anche una certa eleganza. Lord.

 

3. Norvegia: street credibility alle stelle dopo aver detto questa. Ghetto.

 

4. Ungheria: ah, la patria del goulash e delle scimmiette. Bollywood.

 

05. Giappone: antiche arti performative orientali. Puparo.

06. Vanuatu: per alcuni il vero insulto è doverlo fare da soli. Emarginati.

 

07. Romania: i parenti morti sono un classico intramontabile. Evergreen.

 

08. Canada (Quebec): un alimento che attraversa i continenti. Gourmet.

 

09. Libano: la psicoanalisi raggiunge nuove vette. Freud.

 

10. Corea del Sud: l’importante è avere un obiettivo finale. D’Annunzio.

11. Finlandia: moglie e renne dei paesi tuoi. Glocal.

 

12. Brasile: club privato per intenditori.

 

13. Irlanda: sembra di sentire una giga che suona da qualche parte. Folklore

 

14. Svezia: il diavolo mangia in Irlanda e si rilassa in Svezia. Sigaretta del post.

 

15. Polonia: il gran finale con San Michele. Devoti.

Marco Villa

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