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L’Orto Botanico dell’Università di Pisa è un luogo magico in cui scoprire la natura che diamo per scontata

L’Orto Botanico dell’Università di Pisa è un luogo perfetto per perdersi nell’arte e nella scienza della botanica. Al suo interno ci sono fontane, stagni, serre, giardini e una biblioteca, ma non solo. Durante una visita potreste rimanere colpiti da una delle più antiche serre con la struttura in ferro in Italia e dall’ex istituto di botanica, tutto ornato di conchiglie, in uso dal 1591 al 1595.

L’Orto Botanico dell’Università di Pisa è nato nel lontano 1543, in pieno Rinascimento, grazie alla volontà di Luca Ghini, medico e botanico di Imola e grazie alle finanze di Cosimo I de’ Medici. Si tratta del più antico Orto Botanico universitario al mondo ma, essendo stato creato in un luogo diverso da quello odierno rende l’Orto Botanico di Padova titolare del primato.

 

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Di fatto, l’Orto Botanico era “l’ufficio” di Luca Ghini, un luogo magico in cui osservare e studiare le piante. Ghini è stato il primo a sperimentare l’essiccazione delle piante al fine di utilizzarle nell’attività didattica e a catalogarle negli erbari, così da conferire alle piante una sorta di carta d’identità. Per questo è ricordato come una leggenda nel campo della botanica.

 

Oggi nell’Orto Botanico pisano potete trovare 148 aiuole e gli antichi alberi di ginkgo biloba piantati nel 1787, in più un’impressionante collezione di piante acquatiche e tutte le meraviglie di cui sopra. Una tappa fondamentale è il Museo Botanico, in cui si conservano oggi la Quadreria, composta di ritratti seicenteschi di illustri botanici, il Portone monumentale dell’entrata alla Galleria e lo “Studiolo” per i semi dell’Orto botanico. Il Museo conserva inoltre oggetti legati all’insegnamento della botanica universitaria dalla fine del Settecento. Alcuni sono vere opere d’arte, come i modelli botanici in cera e in gesso e le tavole didattiche acquarellate (XIX sec.). Altre raccolte sono i campioni vegetali in vitro, la xiloteca, i modelli didattici, gli strumenti della botanica e le collezioni paleobotaniche. Infine, il Museo conserva gli Erbari, insostituibili strumenti di lavoro per i ricercatori di tutto il mondo. Gli Erbari sono le collezioni attualmente più utilizzate. [fonte]

 

L’Orto offre l’ingresso gratuito a studenti, bambini e anziani, mentre ogni prima domenica del mese è aperto gratuitamente a tutti. Per tutte le informazioni, visitate il sito ufficiale.

 

Simone Stefanini

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