Ryanair piace ai viaggiatori: in fondo costa poco, e porta bene o male ovunque. Soprattutto però piace agli investitori. Con un +286% in 5 anni la compagnia aerea low cost leader in Europa infatti solca i cieli e rende benissimo agli hedge fund che hanno scelto di scommettere su di lei, mettendo in mostra risultati brillanti nell’ultimo trimestre, con utili in salita a 102,7 milioni di euro e un piano di buyback – riacquisto delle proprie azioni – da oltre 800 milioni di euro. Le cose vanno alla grande, ma intanto Ryanair chiude scali minori e rotte in Italia.
Da ottobre del 2015 infatti abbiamo detto addio alle basi di Pescara e Alghero – da cui nel 2015 sono transitati rispettivamente 613.427 e 1.515.341 passeggeri. Da Malpensa, per dare un ordine di grandezza, ne sono passati 18.582.043 – e alle rotte da Crotone. La spiegazione ufficiale data dal management della compagnia è principalmente ottimo pr spin: Ryanair infatti giustifica i tagli agli aeroporti italiani minori – come appunto Alghero, Pescara e Crotone – addebitandola al governo italiano.
Governo italiano reo, a giudizio di Ryanair, di avere aumentato le tasse su ciascun passeggero in partenza dall’Italia, portandole da 6,50 a 9 euro – un incremento di circa il 40% – per contribuire al fondo cassa integrazione di Alitalia. Certo, in parte è così, ma non è solo così, anche perché contestualmente alla cancellazione di alcune basi e rotte, Ryanair ha rilanciato i collegamenti da Roma – sia a Ciampino che a Fiumicino – che a Malpensa e Orio al Serio, promettendo di creare 6.900 posti di lavoro.
Quindi cosa sta succedendo a Ryanair? Marco Giovanniello, consulenze di aviazione e blogger spiega che “Ryanair cerca di diventare sempre più una compagnia aerea tradizionale, mentre le compagnie aeree tradizionali si stanno ryanairizzando: e in questo scenario ha sempre meno bisogno di stare in aeroporti minori come per esempio Crotone o Pescara” e chiosa “In fondo, perché tenere aerei a Crotone, quando puoi usarli a Malpensa? A Crotone devi regalare il volo, a Malpensa no“. È una strategia principalmente commerciale quella di Ryanair, va dove sa che troverà viaggiatori disposti a pagare di più. A monte però, precisa Giovanniello “L’aspetto più importante è il cambio di strategia di Ryanair nei confronti dei proprio clienti“, la compagnia irlandese infatti da tempo ha scelto di essere meno aggressiva nei confronti dei propri viaggiatori “Sono riusciti felicemente a cambiare prodotto, e ora vanno bene anche a un tipo diverso di clientela” e quella clientela non viaggia da Pescara, Alghero o Crotone. Ma da Malpensa o Fiumicino.
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