Dailybest.it
  • Cronaca
  • Politica
  • Salute
  • Economia
  • Sport
  • Viaggi
  • Cinema e Tv
  • Cultura
  • Lavoro
  • Scienze
  • Scuola
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Salute
  • Economia
  • Sport
  • Viaggi
  • Cinema e Tv
  • Cultura
  • Lavoro
  • Scienze
  • Scuola
No Result
View All Result
Dailybest.it
No Result
View All Result
Home Web

Mangiare banane in Cina è vietato, almeno su internet

by Marcello Farno
10/05/2016
in Web
0
mangiare banane in cina
mangiare banane in cina
.

Sembra che gli eccentrici gusti virtuali del popolo cinese inizino a essere mal sopportati ai piani alti della nazione. Così tanto che, come riporta CCTV News, il governo ha vietato ufficialmente la trasmissione di video in cui la gente viene ripresa mentre mangia, con evidente allusione erotica, una banana. Insomma: in un certo senso è vietato mangiare banane in Cina. 

Sì, perché in Cina, nella giungla di siti e servizi di live streaming dedicati alla conoscenza e all’esplorazione reciproca del proprio piacere, è sempre più difficile secondo le autorità stabilire dei limiti di accettabilità e decenza.

Il presidente Xi Jinping sta attuando così delle riforme che aiutino a ristabilire la cyber-ecologia nel paese. Definendo ad esempio delle linee guida che tutti i servizi di host, nel futuro prossimo, saranno obbligati a seguire. E di siti e servizi streaming “di genere” in Cina ce ne sono veramente tanti, da Douyu a Panda.tv, da Zhanqui TV a YY e Huya.

 

 

Per capire la mole di utenza coinvolta, vi basti dare un occhio alle statistiche di YY: secondo il Nasdaq il sito ha un bacino di 120 milioni di utenti attivi, e lo scorso anno ha visto un aumento del 60% delle proprie entrate, per un totale di 5,9 miliardi di yuan, che tradotto in cifre a noi più consone significa poco meno di 1 miliardo di euro.

Questi siti sono appunto accusati dal governo di ospitare contenuti troppo volgari, violenti e esplicitamente sessuali. Di conseguenza d’ora in avanti dovranno maggiormente monitorare ed eventualmente filtrare il contenuto dei propri video prima che essi vengano pubblicati.

Sulla base di cosa? Non esiste ancora uno standard fissato in maniera chiara, e questo è probabilmente il punto debole dell’intero provvedimento, che rischia di apparire come una misura di salvaguardia repressiva di una morale pubblica che, visti i numeri raccolti dai siti, sembra anche già “attivamente” coinvolta e partecipe nella faccenda.

Uno dei migliori commenti a margine raccolti sul web è quello che recita: “Dick is dick (sic), banana is banana“. E, pensandoci, non ha poi tutti i torti.

Tags: cinasessoWeb
Marcello Farno

Marcello Farno

Next Post
Le 10 cose che non sopportiamo più di Game of Thrones

Le 10 cose che non sopportiamo più di Game of Thrones

Articoli recenti

  • Così la lavatrice ti dura (minimo) altri 10 anni: questo anticalcare naturale è un vero portento
  • Check-out rapido e sicuro: tutto quello da sapere per non pagare penalità
  • Beautiful, spoiler 14 maggio: la rivelazione devastante di RJ a Brooke e Katie
  • Sanremo 2026, spuntano i nomi del conduttore e del co-conduttore: grande svolta in Rai
  • “Gli hanno offerto 400.000 euro”: L’Isola dei Famosi, trapela solo ora il retroscena choc. Volevano proprio lui
  • Redazione
  • Privacy Policy
  • Disclaimer

Copyright © 2025 Dailybest.it proprietà e gestione multimediale di Too Bee Srl - Via Giovanni Guareschi 39 - 00143 Roma - P.Iva 17773611003 - Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001

Change privacy settings
×
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Salute
  • Economia
  • Sport
  • Viaggi
  • Cinema e Tv
  • Cultura
  • Lavoro
  • Scienze
  • Scuola

Copyright © 2025 Dailybest.it proprietà e gestione multimediale di Too Bee Srl - Via Giovanni Guareschi 39 - 00143 Roma - P.Iva 17773611003 - Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001