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Home Geek

Finalmente possiamo giocare partite di calcio assurde col videogioco di Holly e Benji

by Simone Stefanini
28/08/2020
in Geek
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Finalmente possiamo giocare partite di calcio assurde col videogioco di Holly e Benji

Notizia spettacolare per tutti i Millennial e anche a quelli della Generazione X, che per età anagrafica sono i più colpiti dalla nostalgia canaglia: il gioco di Holly e Benji di Bandai Namco per Playstation 4  e Nintendo Switch è realtà, finalmente potrete diventare protagonisti dell’anime calcistico più famoso e sfidare i vostri amici online.

Fermi, non correte a cercare i vostri calciatori delle medie preferiti coi nomi conosciuti su Italia Uno, perché il gioco ricalca la versione spokon manga giapponese, che ha per protagonisti Tsubasa Ozora (Holly), Wakabayashi Genzō (Benji), Kojiro Hyuga (Mark Lenders), Misaki Taro (Tom Becker), Misugi Jun (Julian Ross), Kazue e Masao Tachibana James e Jason Derrick) e tutti gli altri. Anche le squadre conservano i nomi giapponesi: la Nankatsu è la New Team, la Meiwa è la Muppet, giusto per alimentare un po’ di confusione sulle prime, ma una volta ambientati, vi potrete divertire.

 

Non è neanche la prima volta che sentiamo questo adattamento: qualche anno fa anche l’anime è stato riconfezionato coi nomi originali, per la gioia dei puristi e meno dei nostalgici.

Il gioco si chiama Captain Tsubasa: Rise of New Champion, ha la telecronaca rigorosamente in giapponese coi sottotitoli e ci catapulta (infernale) dentro il mondo che eravamo soliti frequentare da piccoli: spiegoni, dialoghi lenti ed enfatizzati, milioni di persone per vedere una partita di ragazzini delle medie, il campo di calcio che non finisce più, le tecniche fantascientifiche e iperboliche per segnare o parare, e un sacco di momenti anime.

Ma il gioco com’è? Gli appassionati di calcio giocato, schemi, strategie e regole reali di giochi tipo FIFA o PES potrebbero odiarlo, perché Captain Tsubasa non è un gioco di calcio vero e proprio. Certo, ci sono le porte, il campo è verde e le squadre sono formate da 11 giocatori cadauna, ma per il resto si tratta di imparare due-tre tecniche di schivata o dribbling ed evitare qualche fallo assassino mentre si carica la barra del tiro che il portiere proverà a parare, a volte senza riuscirci.

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La cosa più straniante: non esistono i falli. I nostri amici non si fanno mai male, nonostante entrate macellaie a gamba tesa, contrasti tipo uomo contro muro di cemento, strane tecniche che ricordano più il laccio californiano del wrestling che il calcio. Stando così le cose, la partita può essere tranquillamente giocata tutta in avanti quando si attacca, in linea retta, cercando di schivare e tirando, e tutta indietro quando si difende, pressando il portatore di palla fino a spedirlo all’ospedale con un fallo che in confronto Gentile nell’82 era davvero gentile.

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Seguendo la modalità storia, ci troviamo di fronte a un bivio: la prima opzione ci vede seguire Tsubasa in tutta la sua carriera, giocando le partite ma anche assistendo a lunghe porzioni di cartone animato ricreato in digitale. Con la seconda, per giocatori più esperti, potremmo creare un giocatore da rendere star internazionale. La resa grafica è identica a quella di un qualsiasi cartone animato digitale e, se siete fan, vi perderete di sicuro dentro il mondo di Tsubasa e soci, esultando come scemi (cioè come me) quando riuscirete a dribblare l’ultimo difensore per caricare un tiro che sfonda la porta, e poi correre esageratamente in sala, tra gli sguardi sbigottiti dei vostri cari.

Captain Tsubasa: Rise of New Champion

.

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Tags: calciocartone animatonewsRecensionesporttvvideogioco
Simone Stefanini

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