Chi percorre la Via Emilia immagina subito grandi città, piazze animate e sapori che hanno fatto la storia della cucina italiana. Ma c’è un volto diverso, più intimo e sorprendente, che si svela solo a chi sceglie di uscire dai soliti itinerari turistici. È quello dei borghi nascosti, dei paesaggi che raccontano secoli di vita e di tradizioni che resistono al tempo.
Non serve andare lontano ma basta fermarsi, alzare lo sguardo e lasciarsi guidare dalla curiosità. La Via Emilia diventa allora una sorta di “caccia al tesoro”, dove a ogni deviazione si nasconde una piccola meraviglia. Dalla Romagna alle terre piacentine, ecco cinque tappe che profumano di storia, arte e autenticità.
Via Emilia nascosta: caccia al tesoro tra borghi e meraviglie dimenticate
Sulle colline riminesi, Saludecio è un gioiello medievale con un’anima colorata. Camminando tra le sue stradine ci si ritrova davanti a murales che trasformano i muri in tele gigantesche. Ce ne sono oltre cinquanta, e ciascuno racconta una storia diversa, tra ironia, poesia e richiami alla vita quotidiana. È come passeggiare dentro un museo all’aperto, ma senza biglietto. Qui l’arte convive con l’aria di un borgo autentico, fatto di silenzi e panorami che arrivano fino al mare.
Poco fuori Faenza, Oriolo dei Fichi è un piccolo borgo circondato da vigneti che sembrano abbracciare la collina. La protagonista assoluta è la sua torre medievale, da cui la vista si allunga sulle città vicine fino a scorgere l’Appennino. Un luogo perfetto per chi ama i paesaggi che sanno sorprendere e per chi vuole assaporare il vino locale, frutto di una tradizione contadina ancora viva.

Dozza è un borgo che non ha paura di osare. Ogni due anni si anima con la Biennale del Muro Dipinto, trasformandosi in una galleria a cielo aperto. Passeggiando tra i vicoli, le facciate delle case si tingono di colori e storie. Al centro svetta la Rocca Malvezzi-Campeggi , imponente e suggestiva, che conserva il fascino dei secoli passati. È un posto che unisce medioevo e arte contemporanea con una naturalezza quasi magica.
In provincia di Parma, Busseto è sinonimo di musica. Qui nacque Giuseppe Verdi , e ogni angolo sembra ancora raccontarne la grandezza. Da non perdere il Teatro a lui dedicato e la Rocca Pallavicino, simbolo della città. Ma Busseto non è solo un tributo al passato: è un luogo vivo, che mescola la forza della cultura con la semplicità delle piazze e delle trattorie, dove il tempo rallenta e il gusto emiliano prende forma.
Chi ama la natura non può perdersi Travo, nel cuore della Val Trebbia piacentina. Qui il fiume Trebbia , uno dei pochi ancora balneabili, regala scenari spettacolari e un senso di libertà raro. Il borgo conserva atmosfere autentiche e tranquille, ideali per chi cerca una pausa rigenerante lontano dal caos. È il punto di partenza perfetto per esplorare una valle che ha ispirato viaggiatori e scrittori di ogni tempo.

