Ci sono momenti in cui tutto sembra procedere con regolarità, poi all’improvviso ci si trova davanti a una scadenza da affrontare, una decisione da prendere. È in quei momenti che la calma deve lasciare spazio alla prontezza, perché quando c’è di mezzo un beneficio importante, l’attenzione fa davvero la differenza.
L’Assegno di Inclusione è giunto alla sua prima vera tappa cruciale, dopo diciotto mesi di erogazione, il sussidio si appresta al suo primo stop. Una pausa programmata, la prima da gennaio 2024 in cui fu introdotto ufficialmente, ma è importante che i beneficiari no si lascino cogliere alla sprovvista.
Addio ADI? Forse, solo per poco
Con la ricarica prevista tra il 26 e il 27 giugno, molte famiglie italiane riceveranno quella che rappresenta l’ultima mensilità prevista dal primo ciclo ADI. Chi ha presentato domanda a dicembre 2023 e ha ricevuto i primi pagamenti a gennaio, infatti, è arrivato al capolinea della prima fase.

Adesso spetta, innanzitutto un mese di interruzione e chi ha iniziato a ricevere l’ADI a gennaio, resterà senza assegno già questo luglio. Questo importante intervallo è necessario per dare il tempo necessario agli attuali recettori del sussidio di inoltrare correttamente la nuova domanda di rinnovo.
Il tempismo è fondamentale, presentare la domanda entro il mese di interruzione significa poter ricevere il primo pagamento del secondo ciclo già dal mese successivo. Chi presenta la richiesta dopo la pausa, invece, rischia di aspettare due mesi o più per la conferma e l’effettiva ripresa del sussidio.
Fortunatamente non sarà necessario rifare tutto da capo, il famigerato Patto di Attivazione Digitale, che ha segnato la partenza del primo ciclo, non dovrà essere rinnovato. Questo, ovviamente, a meno che non siano intervenuti cambiamenti nella composizione del nucleo familiare che renderebbero non valida la richiesta, se inoltrata.
Un’altra notizia utile riguarda la comunicazione della scadenza, chi ha fornito un numero di telefono durante la domanda iniziale riceverà un SMS di promemoria. Per quanto riguarda il rinnovo, la procedura resta invariata, basterà collegarsi al sito dell’INPS, autenticarsi con SPID, CIE o CNS e inviare la nuova richiesta.
In alternativa, si può sempre contare sull’aiuto dei Patronati o dei CAF abilitati, che seguiranno la procedura, fino all’incontro con i servizi sociali. La data dell’incontro si terrà entro 120 giorni dal giorno in cui si invia la domanda, non dall’iscrizione sulla piattaforma come accadeva nella prima fase.