Nuovi correttivi sulle scadenze fiscali per le partite IVA: il Decreto Legislativo n. 81 del 12 giugno 2025 introduce importanti modifiche agli obblighi relativi alla trasmissione della Certificazione Unica (CU) e alla disponibilità della dichiarazione dei redditi precompilata per i titolari di partita IVA.
Questi cambiamenti coinvolgono in particolare i redditi da lavoro autonomo e avranno effetto a partire dal 2026, modificando sostanzialmente il calendario degli adempimenti fiscali.
Dichiarazione dei Redditi: cambiano le scadenze
Il decreto legislativo in oggetto interviene sull’articolo 4, comma 6-quinquies, del DPR 322/1998, introducendo una nuova scadenza per la trasmissione telematica della Certificazione Unica relativa ai redditi da lavoro autonomo nell’esercizio di arte o professione abituale, nonché per le provvigioni derivanti da prestazioni non occasionali. Dal 2026, la trasmissione della CU non dovrà più avvenire entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di corresponsione degli importi, ma sarà spostata al 30 aprile. Questo slittamento riguarda anche le provvigioni relative a rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza di commercio e procacciamento di affari, che dovranno essere certificate e trasmesse entro la nuova scadenza.
Questo cambio mira a dare più tempo ai sostituti d’imposta e agli intermediari fiscali, riducendo il rischio di errori e sanzioni per ritardata trasmissione. Non solo spostamenti sulla certificazione, ma anche sulla disponibilità della dichiarazione dei redditi precompilata. Attualmente, i modelli precompilati per i titolari di partita IVA devono essere messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile. Con le modifiche introdotte dal decreto, a partire dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2025 (presentata nel 2026), la disponibilità sarà posticipata.
Il modello precompilato sarà accessibile online a partire dal 20 maggio, sempre tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Questo ritardo consente all’Agenzia di aggiornare con maggiore accuratezza i dati e di integrare le informazioni utili per la compilazione del modello, ma richiede ai titolari di partita IVA di adeguare i propri calendari di lavoro e pianificare con attenzione la presentazione della dichiarazione.

Il decreto legislativo n. 81 del 12 giugno 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2025, ha l’obiettivo di integrare e correggere varie disposizioni in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sanzioni tributarie. Tra queste, l’articolo 4 è specificamente dedicato a ridefinire le tempistiche relative agli obblighi fiscali delle partite IVA. L’articolo 4, comma 1-b, stabilisce che:
- “Dal 2026 le certificazioni di cui al comma 6-ter contenenti esclusivamente redditi da prestazioni di lavoro autonomo abituale o provvigioni inerenti a rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza di commercio e procacciamento affari devono essere trasmesse telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di corresponsione delle somme.”
Inoltre, al comma 2 si dispone che:
- “A decorrere dal 2026 la dichiarazione precompilata per i contribuenti titolari di partita IVA sarà resa disponibile in formato telematico non più entro il 30 aprile, ma a partire dal 20 maggio di ogni anno.”
Questi interventi sono stati pensati per migliorare la qualità dei dati e la gestione degli adempimenti fiscali, in un contesto in cui la digitalizzazione e la tempestività delle informazioni rappresentano un elemento cruciale per l’efficienza dell’amministrazione tributaria. Le modifiche normative richiedono attenzione da parte dei titolari di partita IVA e dei professionisti che gestiscono dichiarazioni e certificazioni fiscali. Il mancato rispetto delle nuove scadenze può comportare sanzioni e complicazioni nelle procedure fiscali, in particolare per la trasmissione tardiva della Certificazione Unica o il ritardo nell’invio della dichiarazione precompilata. Per evitare problemi, è consigliabile:
- Monitorare attentamente le nuove date di scadenza, aggiornando i propri calendari fiscali.
- Utilizzare con largo anticipo le piattaforme telematiche dell’Agenzia delle Entrate per la trasmissione dei dati.
- Rivolgersi a professionisti del settore per un supporto adeguato nella gestione delle nuove tempistiche e degli adempimenti.
Questi accorgimenti saranno fondamentali per navigare con successo le novità introdotte dal decreto e per evitare eventuali ricadute negative sul piano fiscale.