Nel corso degli ultimi anni, i bonus hanno rappresentato un sostegno economico non indifferente che ha interessato milioni di cittadini. Durante e dopo la pandemia, i vari governi che si sono succeduti hanno erogato moltissimi incentivi che si sono rivelati molto utili.
Stiamo parlando di bonus come quelli dedicati all’edilizia, o ancora il bonus trasporti, molto usato da chi viaggia di frequente per studio o per lavoro. Per non parlare degli incentivi che sono stati messi in campo per supportare psicologicamente i cittadini, come il bonus psicologo, ancora oggi tra i più richiesti.
Ci sono stati, peraltro, numerosi incentivi una tantum erogati a professionisti, imprese e altre categorie, nel corso del tempo. Tra gli ultimi bonus in arrivo per professionisti e imprese, c’è il Bonus Partita IVA 2026.
Si tratta di una misura considerata alquanto importante per supportare la digitalizzazione di aziende e professionisti del nostro Paese.
Bonus Partita IVA 2026, in cosa consiste e chi può richiederlo
Lo scopo di questo provvedimento è quello di contribuire al sostegno di attività commerciali nel rendere più moderni i propri sistemi informatici.

Questi, infatti, potrebbero avere l’opportunità di migliorare i propri meccanismi di sicurezza e gestione dati. Per questo bonus sono stanziati ben 150 milioni di euro ed è possibile avere un incentivo a fondo perduti che corrisponde al 50% delle spese affrontate.
Ogni beneficiario può ottenere un massimo di 20 mila €. Grazie a questo incentivo è possibile ridurre il costo degli investimenti nel campo digitale. Non è un bonus generico ma mirato, in quanto è specifico per i servizi cloud e per soluzioni di cybersecurity.
In questo incentivo, rientrano spese come backup automatico in cloud, archiviazione e conservazione digitale di documentazione, nonché siti cloud per la gestione dell’impresa, meccanismi di condivisione sicura di dati. E ancora, spese che riguardano firewall all’avanguardia, meccanismi per tutelarsi da malware, ransomware e phishing.
La spesa minima che può essere ammessa è di 4 mila euro. Per richiedere il suddetto incentivo, è necessario essere PMI con iscrizione regolare al Registro imprese. Devono essere in attività e non avere problemi con INPS, INAIL nonché aver assolto i vari obblighi contributivi.
Non devono essere in fallimento, liquidazione e non devono aver già percepito aiuti di Stato illeciti o incompatibili dall’UE. Possono inoltre accedere lavoratori autonomi con Partita IVA, liberi professionisti. C’è tempo per presentare l’istanza fino al 23 aprile 2026. Le domande saranno valutate in ordine cronologico di arrivo. Il contributo max sarà di 20.000 euro e quello minimo di 2.000 €.
