Nuove sfide per gli enti previdenziali come l’INPS, che si trova a dover garantire l’erogazione dei trattamenti pensionistici in modo regolare e senza rischi di frodi.
Per i pensionati italiani, quindi, è fondamentale seguire con attenzione le procedure e rispondere prontamente alle richieste di accertamento, per non rischiare la sospensione dei pagamenti. Queste verifiche, sebbene possano sembrare una formalità, sono parte integrante di un sistema che cerca di mantenere la regolarità dei pagamenti e di tutelare gli interessi di tutti i beneficiari.
Gli accertamenti dell’INPS
Da un paio di giorni, dunque, l’INPS ha ufficialmente avviato la fase di verifica dell’esistenza in vita per i pensionati italiani residenti all’estero, con esclusione dei Paesi scandinavi e dell’Europa orientale, che erano già stati oggetto di un precedente controllo. La crescente emigrazione di pensionati italiani, attratti da una migliore qualità della vita e da condizioni fiscali più favorevoli, ha spinto l’istituto a intensificare i controlli per evitare il rischio di pagamenti indebiti dopo il decesso dei beneficiari.

Secondo il Rapporto annuale dell’INPS, nel 2024 sono stati circa 228.600 i pensionati italiani residenti all’estero, un dato che è triplicato rispetto a 15 anni fa. Ogni anno, infatti, centinaia di italiani decidono di trasferirsi all’estero dopo il pensionamento, scegliendo principalmente paesi come la Spagna, il Portogallo e la Svizzera, ma anche mete emergenti come la Tunisia e l’Albania, attratte da condizioni fiscali più favorevoli e da un costo della vita inferiore rispetto all’Italia.
Nel 2024, ben 37.825 pensionati italiani hanno scelto di stabilirsi all’estero, motivati da fattori come il clima mite, una qualità della vita migliore e vantaggi fiscali. In particolare, la Spagna e il Portogallo sono tra le destinazioni più popolari grazie alla presenza di comunità italiane consolidate e alla vicinanza culturale. La Svizzera, invece, rappresenta una scelta storica, data la lunga tradizione di emigrazione italiana verso questo paese.
Con l’intensificazione dei trasferimenti all’estero, l’INPS ha deciso di avviare un programma di accertamento periodico dell’esistenza in vita dei pensionati. L’istituto ha dichiarato che la gestione delle verifiche sarà affidata a Citibank, che si occuperà di inviare le richieste ai pensionati italiani all’estero. Il modulo dovrà essere restituito firmato entro il 15 gennaio 2026, pena la sospensione dei pagamenti a partire dalla rata di marzo 2026.
Il motivo di queste verifiche è principalmente evitare il rischio di erogazioni indebite in caso di decesso dei beneficiari. Se la documentazione non viene restituita entro la scadenza, la pensione non potrà essere ritirata tramite accredito, ma solo di persona presso un’agenzia Western Union nel paese di residenza.
Per rispondere alla richiesta di accertamento, i pensionati potranno scegliere tra tre modalità di invio della documentazione. Invio Postale: compilare il modulo ricevuto, firmarlo e inviarlo all’indirizzo indicato nel Regno Unito, entro la scadenza del 15 gennaio 2026. Portale Web: per i residenti in Australia, Canada, Regno Unito e Stati Uniti, sarà possibile inviare la documentazione tramite il portale web di Citibank N.A. Riscossione Personale: in alternativa, sarà possibile ritirare la pensione di persona presso gli sportelli Western Union, ma sempre entro il termine stabilito.