La pasta è probabilmente il genere di pasto preferito dalla maggior parte degli italiani. Non solo per la sua versatilità, dato che esistono molti tipi di pasta e i condimenti a cui può essere abbinata sono davvero vari, ma anche perché è uno dei piatti tipici del nostro Paese.
Proprio per questo, è importante sapere quale genere di pasta andiamo a comprare. Bisogna fare veramente molta attenzione a cosa acquistiamo, visto che ne va davvero della nostra salute e del nostro bene sotto tutti i punti di vista.
Nelle prossime righe, quindi, cercheremo di scoprire quale genere di pasta è sostanzialmente meglio evitare nel modo più assoluto possibile: scopriamo di quale parliamo.
Quale pasta evitare: i dettagli
Soprattutto negli spaghetti, la qualità degli ingredienti è fondamentale. Il problema è che molti brand utilizzano farina di grano tenero invece che di grano duro. Lo fanno per ridurre i costi, ma quella di grano duro è determinante per rendere la pasta elastica e resistente alla cottura. Un’ottima pasta non si attacca alla pentola in cui è cotta e trattiene maggiormente il sugo, mentre quella di bassa qualità può diventare molliccia. Ci sono anche alcune amrche che utilizzano additivi artificiali o conservanti per migliorare aspetto e durati. Tuttavia, ciò può avere effetti indesiderati anche per la salute di chi la mangia.

Meglio, quindi, affidarsi a produttori che dichiarano apertamente i loro ingredienti e che utilizzano solamente farina di grando duro e acqua. Un altro aspetto molto rilevante in questo contesto appare essere quello della scoperta della provenienza del grano. Alcune aziende potrebbero non specificare da dove provengono le materie prime, lasciando aperta la possibilità che siano stati usati ingredienti scadenti o contaminati. Una buona idea, quindi, può essere quella di affidarsi a confezioni di pasta in cui è scritto e specificato la filiera produttiva e la provenienza del grano. Viene poi il momento di discutere della tipologia di produzione; si tratta di un altro fattore importante per determinare la qualità del prodotto finale.
Gli spaghetti, ad esempio, sono di alta qualità se prodotti attraverso un processo di trafilatura al bronzo, al contrario di quanto fatto con la trafilatura in teflon. Se la pasta è troppo liscia e scivolosa, l’aderenza della pasta viene compromessa e il prodotto risulta essere di qualità un po’ più bassa. Inoltre, considerare anche il tempo di essiccazione può essere una buona idea. I marchi di qualità superiore tendono a dasciugare la pasta lentamente a basse temperature, in modo tale da permettere una migliore conservazione delle proprietà del prodotto. Se vengono effettuati processi di essiccazione rapidi e ad alte temperature, è plausibile che vengano alterati sapore e consistenza.