Libri

17 anni: il manga che racconta l’orrore delle babygang

 

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Negli anni Ottanta il fenomeno delle cosiddette babygang in Giappone ha toccato forse il suo punto massimo. In particolare una serie di fatti di cronaca nera, tra cui l’omicidio da parte di una banda di ragazzi di una giovane ragazza, prima sequestrata e poi torturata dopo una serie di violenze senza fine. Questo fatto ha letteralmente sconvolto l’opinione pubblica giapponese portando ad una serie di norme maggiormente stringenti a salvaguardia delle vittime di violenze. Ecco 17 anni è il manga ispirato a questa vicenda dell’orrore umano più nero realizzato da Seiji Fujii e Yoji Kamata pubblicato in Italia da J-Pop.

Abbiamo avuto modo di leggere 17 anni nel volume contenente i quattro albi di cui consta l’opera e ve lo possiamo dire molto candidamente: non soltanto il manga di Seiji Fujii e Yoji Kamata non è adatto a tutti, e per i temi trattati e per il modo con cui vengono narrati ma è anche una lettura dolorosa, difficile, perché non si fa nessun sconto all’orrore. Eppure, proprio per queste ragioni e anche in considerazione del fatto che non c’è mai spazio per la descrizione efferata solo per il gusto di scandalizzare il lettore ma è tutto al servizio della narrativa, è uno di quei seinen (manga per adulti) da avere assolutamente nella propria libreria. Ma andiamo con ordine.

Innanzi tutto non si concentra tanto (almeno non soltanto) sulla vittima, la povera diciassettenne Sachiko, bensì su Hiroki e Takashi, due ragazzi come tanti, forse come tutti che, per una serie di circostanze abbastanza casuali (ma altre meno) si troveranno loro malgrado coinvolti in uno degli omicidi più crudeli ed efferati della storia del Giappone. 17 anni è l’anti-romanzo di formazione di due giovani, colti nel momento decisivo della loro crescita e che compiono le scelte più sbagliate possibili: innanzi tutto si affidano mani, piedi e testa al leader di una band di teppisti e delinquenti più grandi loro, che li portano a prima a infrangere la legge, con piccoli/grandi furti e poi a sequestrare ed a usare violenza contro una loro coetanea. Poi si descrive senza alcun tipo di pietà la pavidità dei due, più timorosi di sfigurare contro questi ragazzi ritenuti fighi piuttosto che denunciare, come sarebbe stato giusto e sacrosanto, il proprio madornale errori alle autorità competenti e salvare la ragazza.

No, Hiroki e Takashi non sono né due eroi né due anti-eroi ma, per citare Hannah Arendt, sono due individui che incarnano perfettamente la banalità del male. Ed ecco che dai loro errori, sia come persone sia come cittadini sia come esseri umani, che nasce l’orrore, il vivido orrore e la più profonda tragedia che si respira praticamente in ogni pagina di 17 anni. Gli occhi di Sachiko, sbigottiti più ancora che spaventati all’inizio e successivamente vuoti e senza vita, sono i nostri occhi: assistiamo incredibili ad una delle parabole più nere che possano vedere coinvolte delle persone e vediamo due ragazzi come tanti diventare dei mostri di disumanità, viltà e crudeltà.

Grazie ad un disegno molto pulito, che descrive con fedeltà e vividezza le espressioni, le ansie e i dubbi dei protagonisti e non si sofferma quasi mai sulle violenze, 17 anni costruire una narrativa dolorosa ma elegante che fa nel non dire o nel fare solo intravedere le sevizie il suo orrore più grande. Si prova reale e concreto dolore fisico nel guardare negli occhi Sachiko, nel scrutare nella sua espressione atterrita e spaventata una ragazza che, ormai, ha perso ogni speranza. Non tanto di vita, quanto di morte: c’è forse qualcosa di peggio?

 

Ecco perché 17 anni non è una facile lettura ma una di quelle letture da fare, una di quelle letture veramente formative. Perché, e ve lo assicuriamo, dopo aver passato questi giorni con i manga in mano quasi pressurizzati in metro all’andata e al ritorno dall’ufficio, al termine della lettura ci si sente se non delle persone migliori sicuramente meno mostri dei due protagonisti. In un mondo che, ogni tanto, ci fa così paura, un momento per vedere direttamente su pagina il vero orrore fa sempre comodo. E potrebbe permetterci, un domani, di vivere pure meglio con gli altri, guarda un po’!

17 anni – Collection Box 1-4

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Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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