Libri
di Mattia Nesto 18 Novembre 2022

Fiaba di Cenere: eppure il vento soffia ancora

Fiaba di Cenere di Simone Pace è una storia potente e evocativa.

La, bellissima, copertina di Fiaba di Cenere  La, bellissima, copertina di Fiaba di Cenere

Fiaba di Cenere di Simone Pace è un racconto dark/fantasy che non lascia indifferenti, anzi. Leggendo il volume pubblicato da Edizioni BD, infatti, ho letteralmente palpitato pagina dopo pagina, grazie a un tipo di narrazione molto cruda condotta da Pace e, soprattutto, per il segno e la colorazione scelta: un rosso scarlatto che è, al tempo stesso, il rosso del sangue e il rosso del fuoco, il “grande protagonista” della vicenda. In una storia che ha ricordato, da un certo punto di vista, quella di A Plague Tale di Focus Home: due fratelli persi in un scenario da incubo alle prese con una speranza di pace e di salvezza che pare solo un miraggio.

 

I colori di Fiaba di Cenere  I colori di Fiaba di Cenere

Mi è molto piaciuta la costruzione delle vignette, quasi sempre rigida ma che, a volte, per le scene più drammatiche, si apre a pagine intere se non proprio splash-page dal grande potere evocativo. Ed è proprio questo, a mio avviso, la forza di questo racconto, ovvero la capacità, pagina dopo pagina, di gettarci nel più pieno sconforto e disperazione, evocando un mondo finito e distrutto, con scenari di rovina e di perdizione causati dal fuoco, il grande “nemico” della storia, che tutto mangia, tutto brucia e tutto annienta. Eppure Marlo e Marfisa, due fratelli sopravvissuti alla distruzione della loro città d’origine, vanno comunque avanti, verso Est, in direzione della sopracitata speranza.

Il rosso di Fiaba di Cenere  Il rosso di Fiaba di Cenere

I personaggi che i due fratelli incontreranno lungo il cammino sono presentati da Simone Pace in modo efficace: fatalisti, disperati, un po’ trasognati e tutti quanti, nessuno escluso, con un senso di morte che aleggia sulle loro teste e li accompagna in ogni loro passo. Una storia difficile questa Fiaba di Cenere perché disperatissima eppure, proprio per questo, almeno per me, dal fascino grande e vasto. Un racconto da leggere con gli occhi, accesi dai colori forti delle pagine e con il cuore, che palpita, vignetta dopo vignetta, per la sorte di Marlo e Marfisa, due orfani di guerra che non si perdono d’animo neppure di fronte a un mondo che crolla.

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