giorni più lunghi del secolo breve
Libri
di Mattia Nesto 12 Gennaio 2017

LIBRI FIGHI | I giorni più lunghi del secolo breve, di Andrea Coccia

I giorni cruciali del secolo breve, raccontati da più punti di vista contemporanei: dalla Prima Guerra Mondiale ai Nirvana

giorni più lunghi del secolo breve

 

LIBRI FIGHI scritto così, in capslock, è una rubrica che esce ogni giovedì su Dailybest, ma magari più spesso, chissà. Cosa ci mettiamo in questa rubrica? Lo dice il nome, si spiega da sola. Non solo nuove uscite però, anche classici o meraviglie sconosciute. Hai un LIBRO FIGO che ti piace tanto, che è importante, che pensi dovremmo leggere tutti e vuoi spiegarci perché? Che bello: sono 2500 caratteri spazi inclusi.Scrivici a info@dailybest.it, oppure sulla nostra pagina Facebook.

Nel 1989 sulla rivista statunitense Raw appare una storia composta da sole 36 vignette: è il nucleo originario di “Here” di Richard McGuire, uno dei libri fondamentali per capire come una storia possa essere raccontata, letteralmente, da più punti d’osservazione temporali (quasi) contemporaneamente.

E più punti d’osservazione tratta proprio I giorni più lunghi del secolo breve di Andrea Coccia, pubblicato da Informant nel 2016. Questo libro racconta alcuni giorni cruciali del Novecento (e che mai “durano” più di 48 ore complessive): dagli spari che colpirono a morte Francesco Ferdinando il 28 giugno del 1914 a Sarajevo dando il là allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sino al 25 dicembre 1991, ovvero quando l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche smise di esistere.

Non volevo fare qualcosa di palloso, il classico libro di Storia dove ci si addormenta già a pagina venti – ci dice Andrea Coccia  – Volevo che fosse un racconto dinamico per tentare di ridonare il senso dell’assoluto intrico che certi giorni del Novecento hanno avuto”.

Il metodo di selezione dei dati impiegato da Coccia è molto interessante dato che tutto è stato fatto recuperando elementi quasi esclusivamente dalla rete: “Se avessi dovuto fare questo lavoro in biblioteca probabilmente, anzi sicuramente non ce l’avrei fatta – spiega – Il libro è nato dal capitolo sull’omicidio di Kennedy, che avevo preparato per Linkiesta. Ero stato ispirato dallo stile di un libro che avevo recensito qualche tempo prima – prosegue il nostro interlocutore –1913 di Florian Illies: ho subito apprezzato lo stile di Illies, il tentativo di riscoperta dei dettagli, di inserimento di tanti micro-episodi e molteplici rimandi”.

Nel libro di Andrea Coccia si vanno a scoprire particolari del tutto inaspettati, anche per eventi di cui, paradossalmente, tutti quanti abbiamo sentito parlare: “Beh guarda, molte delle cose che ho scoperto – confessa Coccia – sono dovute al caso, sempre che esista. Cercando delle parole chiave ho scoperto che proprio quando il Muro di Berlino cadeva, i Nirvana stavano facendo un tour in Germania. Grazie alle possibilità infinite della rete sono stato in grado di recuperare la scaletta del concerto”.

Ecco allora che la storia (senza distinzioni di lettere maiuscole o minuscole) di Andrea Coccia è fatta di tanti rivoli, senza mai essere ingessati dall’immane compito di raccontare tutto questo: “Approcciandosi alla storia con la cravatta arrotolata in testa al matrimonio del nostro migliore amico”.

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