leonardo da vinci de divina proportione
Libri
di Gabriele Ferraresi 26 Luglio 2016

Le illustrazioni di Leonardo nel De Divina Proportione da guardare e scaricare in alta risoluzione

Oltre 60 tavole in alta risoluzione su Wikimedia Commons per conoscere un’opera che è inestimabile patrimonio della storia dell’umanità

divinaicosaedro Wikimedia Commons

 

Il De Divina Proportione è un libro leggendario: Fra’ Luca Pacioli lo scrisse tra il 1496 e il 1497 e lo fece illustrare da Leonardo da Vinci, Pacioli poi donò le tre copie – realizzate da tre differenti amanuensi – a tre uomini potentissimi dell’epoca, Ludovico il Moro, Galeazzo Sanseverino, e Pier Soderini.

Di quelle tre copie oggi ne sopravvivono solo due – una si trova in Svizzera, l’altra a Milano, presso la Biblioteca Ambrosiana – ma dal 1509 in poi il De Divina Proportione fu ristampato, e l’opera a “tutti glingegni perspicaci e curiosi necessaria“, avrebbe così cominciato a circolare, per arrivare fino a noi oggi, più di cinque secoli dopo. Pensate: quando Pacioli metteva la parola fine alla sua opera, Cristoforo Colombo era approdato nelle Americhe da appena 5 anni.

 

divina1 Wikimedia Commons

 

Tra le illustrazioni contenute all’interno del De Divina Proportione del 1509 circa 60 furono realizzate da Leonardo da Vinci e oltre a essere capolavori di un genio, sono disponibili anche in alta risoluzione in public domain tra i Commons di Wikimedia.

Naturalmente esistono vari modi poi per approfondire quest’opera, se volete sfogliarla in pdf per esempio archive.org ci propone una scansione in altissima qualità delle oltre trecento pagine del libro.

Ma come mai era così importante questo libro, rispetto all’epoca in cui venne realizzato?

 

divina3 Wikimedia Commons

 

Perché il De Divina Proportione era l’opera “ove ciascun studioso di philosophia, Prospectiva, Pictura, Scultura: Architectura, Musica e altre Mathematice: suavissima: sottile: e admirabile doctrina consequira: e delectarassi: co’ varie questione de secretissima scientia” insomma, era un testo per dotti, per intellettuali, che affrontava un tema che affascinava l’umanità già al tempo, da millenni, fin dai tempi degli antichi babilonesi: la sezione aurea, che nel Rinascimento proprio grazie a Pacioli avrebbe trovato anche un nuovo nome. Per l’appunto, la divina proportione.

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