Nel corso di un’intervista rilasciata a Bruno Vespa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiarito definitivamente la posizione del governo sul tema dell’Ius Scholae, ribadendo che la modifica della legge sulla cittadinanza non rientra tra le priorità dell’agenda politica dell’esecutivo.
Meloni boccia l’Ius Scholae e richiama l’alleato Tajani
La proposta di concedere la cittadinanza a chi abbia completato almeno dieci anni di studi in Italia, rilanciata di recente da Antonio Tajani con la denominazione di Ius Italiae, ha trovato un netto rifiuto da parte della premier. Meloni ha definito la questione una distrazione rispetto agli obiettivi principali del programma di governo, invitando a concentrarsi su quelli e a non alimentare divisioni all’interno della coalizione di centrodestra, composta da forze politiche con posizioni diverse.
«La cittadinanza non è tra le priorità», ha sottolineato la presidente del Consiglio, spiegando come la legge attualmente in vigore consenta già l’accesso alla cittadinanza dopo dieci anni di residenza legale ininterrotta, anche se – come più volte evidenziato – il percorso effettivo richiede spesso diversi anni aggiuntivi per completare l’iter burocratico, portando a tempi complessivi che si aggirano intorno ai 14 anni.
Meloni ha inoltre espresso dubbi sull’opportunità di concedere automaticamente la cittadinanza a minori con genitori stranieri ancora residenti in Italia, preferendo invece concentrarsi sull’eliminazione delle difficoltà amministrative che incontrano soprattutto le seconde generazioni nel momento in cui richiedono la cittadinanza una volta raggiunti i 18 anni. Su questo punto, la premier ha però avvertito che un confronto costruttivo sarebbe possibile solo all’interno della maggioranza, a condizione che il dibattito resti sgombro da strumentalizzazioni ideologiche.

L’attenzione della politica italiana sul tema della cittadinanza resta alta, ma al momento il governo guidato da Meloni preferisce mantenere una linea di prudenza e pragmatismo, evitando di accendere ulteriori tensioni all’interno della coalizione. La proposta dell’Ius Scholae continua a essere oggetto di dibattito pubblico, ma come ha chiarito la premier, la priorità resta il completamento delle riforme indicate nel programma di governo entro la fine della legislatura.
Il richiamo all’unità e alla focalizzazione sulle questioni ritenute essenziali per il Paese segna un momento di chiusura rispetto alle spinte riformiste più divisive, sottolineando la necessità di un approccio più graduale e meno ideologico sul tema della cittadinanza per gli stranieri residenti in Italia.
Nel corso dell’intervista, Meloni ha anche affrontato altri temi cruciali al centro dell’agenda internazionale e interna. Riguardo ai negoziati tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi, la premier ha sottolineato come la competenza sia in capo alla Commissione Europea, ma ha evidenziato l’impegno italiano nel mantenere un dialogo franco e costante con Washington per affrontare le questioni commerciali in modo collaborativo. La scadenza della proroga concessa sull’imposizione delle tariffe, prevista per il 9 luglio, si avvicina, ma Meloni si è detta soddisfatta per il clima di confronto recuperato dopo un periodo di stallo.