Dopo una notte di tensioni e confronti serrati, la maggioranza di governo ha vissuto un momento critico sul tema delle pensioni, con lo stralcio del maxi-emendamento che ne prevedeva la riforma.
La decisione di ritirare le misure più controverse è stata presa nel corso di un vertice urgente convocato dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, al fine di ricomporre lo scontro interno e garantire il prosieguo della legge di bilancio.
Lo strappo sulla riforma pensionistica e la crisi nella maggioranza
Il fulcro della discordia ha riguardato le misure sul riscatto della laurea e l’allungamento delle finestre mobili per il prepensionamento, che avrebbero inciso sui requisiti per l’accesso anticipato alla pensione. La Lega ha manifestato un netto dissenso, minacciando il veto sul maxi-emendamento da 3,5 miliardi e contestando apertamente le scelte “imposte dai tecnici del Mef”. Come conseguenza, il governo ha deciso di cancellare completamente le norme contestate, spostando le altre misure destinate alle imprese – tra cui la Transizione 5.0, le norme contro il caro materiali, la Zes unica e i fondi per il Piano casa – in un nuovo emendamento governativo.
Questo spostamento ha comportato un probabile slittamento dell’approdo in Aula, ora previsto per la mattina del 24 dicembre. La premier, rientrata da Bruxelles dopo il Consiglio europeo sull’Ucraina, ha espresso forte irritazione per la situazione creatasi, definita da fonti parlamentari come un vero e proprio “pasticcio” in Commissione al Senato. Meloni ha convocato immediatamente i vertici della maggioranza, tra cui il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il viceministro Maurizio Leo, chiedendo di risolvere rapidamente i nodi rimasti aperti.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha chiarito che si procederà con un nuovo emendamento già visto dalla Commissione, le cui coperture saranno reperite attraverso una rimodulazione degli investimenti e nei piani Inps, senza ricorrere a un decreto urgente da approvare entro fine anno. Nonostante le tensioni, sono arrivati importanti via libera su diverse norme contenute nella manovra, tra cui:
- la regolamentazione sull’oro di Bankitalia;
- le disposizioni sugli affitti brevi;
- l’iperammortamento;
- la rottamazione delle cartelle esattoriali;
- la tassa di 2 euro sui pacchi di piccolo valore extra-UE;
- le nuove regole sui contributi bancari, con modifiche a Irap, anticipo sui crediti d’imposta e taglio delle imposte per lo sblocco delle riserve;
- il voucher da 1.500 euro per ogni figlio iscritto alle scuole paritarie e l’esenzione Imu per gli istituti scolastici.

Tuttavia, l’allungamento dei tempi in Commissione potrebbe causare ulteriori ritardi nell’approvazione finale della legge di bilancio, con il rischio che il voto in Senato venga rinviato alla mattina del 24 dicembre. L’opposizione ha colto l’occasione per attaccare duramente la gestione della manovra da parte della maggioranza. Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, ha denunciato “l’ennesimo vertice di governo che ha bloccato il lavoro della commissione Bilancio, prendendola in ostaggio”.
Boccia ha invitato il governo a non intervenire nuovamente sulle pensioni, accusando la destra di “prendere in giro gli italiani” con “forzature inaccettabili”. Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso critiche consistenti. Il capogruppo Stefano Patuanelli ha sottolineato che “la Lega ha fatto naufragare l’emendamento a causa dell’inaccettabilità delle coperture”, evidenziando come la maggioranza necessiti del supporto dell’opposizione per far passare la manovra.
Patuanelli ha avvertito che qualsiasi tentativo di utilizzare coperture non condivise dalle opposizioni porterà a un mancato sostegno, prospettando persino l’ipotesi di una legge di bilancio approvata in prima lettura il 30 dicembre, con ulteriori tensioni politiche. Il quadro politico resta quindi complesso e in divenire, con la maggioranza impegnata a ricomporre divisioni interne e a definire un testo di legge di bilancio in grado di superare le forche caudine parlamentari entro la fine dell’anno.

