Un alimento apparentemente innocuo e amatissimo, soprattutto dai più piccoli, è finito improvvisamente finito sotto i riflettori per motivi di sicurezza alimentare. I wurstel, presenti sulle tavole di milioni di italiani, sono stati recentemente ritirati da alcuni supermercati in seguito a segnalazioni di rischi sanitari.
Ciò che per anni è stato un cibo comodo e gustoso, potrebbe adesso nascondere gravi insidie se non trattato con attenzione in cucina. Se da anni si parla dei wurstel come poco salutari, adesso il dubbio sempre essere diventato una certezza allarmante, soprattutto per la salute dei piccoli.
Addio wurstel, il ritiro è ufficiale
Le origini dei wurstel risalgono al XIII secolo, con una produzione su larga scala sviluppatasi a Francoforte, in Germania, dove sono considerati un alimento tradizionale. La ricetta moderna, nota come “Frankfurter Würstchen”, è stata perfezionata nei secoli proprio a Vienna e adesso combina sia carne suina che bovina.

Nati per ridurre gli sprechi di carne, questi prodotti si sono diffusi rapidamente in tutta Europa centrale e oggi sono presenti in ogni supermercato. Il consumismo a dato origine a versioni diverse e i wurstel si trovano oggi declinati in versioni dietetiche o addirittura farcite, oltre a quelli classici.
Anche in Italia, in regioni come il Trentino-Alto Adige, si è fatto dei wurstel un prodotto tipico, spesso servito con crauti o patate. Nel resto del Paese, invece, la diffusione è legata soprattutto agli hot dog e alle alternative più commerciali, amate specialmente dai bambini.
Ma la popolarità non deve far abbassare la guardia, la sicurezza alimentare resta una priorità, soprattutto per un prodotto così diffuso e apprezzato. Il rischio principale è rappresentato dal Clostridium botulinum, batterio responsabile del botulismo, che può proliferare in wurstel conservati male o cotti in maniera inadeguata.
Anche la Listeria monocytogenes può contaminare prodotti crudi o poco cotti, provocando la cosiddetta listeriosi, malattia infettiva che può causare gravi problemi di salute. A questi si aggiungono i rischi legati all’elevato contenuto di grassi saturi, sale e conservanti, fattori che se assunti regolarmente favoriscono problemi cardiovascolari o renali.
L’ultimo eclatante episodio è avvenuto il 23 agosto in Calabria, dove gli ospiti di un villaggio turistico hanno accusato sintomi da intossicazione alimentare. La struttura interessata è stata chiusa in via precauzionale, in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio, portando all’attenzione pubblica i rischi legati ai wurstel.
Per i consumatori, il messaggio è chiaro, anche alimenti di uso quotidiano e tradizionali, come i wurstel, possono rappresentare un rischio se non trattati correttamente. Prestare attenzione alle etichette, alla cottura e alla conservazione è fondamentale per proteggere la salute di grandi e piccini, evitando spiacevoli episodi di intossicazione.