La questione dell’assegnazione della Carta del Docente ai docenti precari torna al centro dell’attenzione dopo una recente sentenza emessa dal Tribunale di Treviso.
La decisione ribadisce con forza il diritto dei docenti con contratti a tempo determinato, anche con scadenza al 30 giugno, a beneficiare del contributo economico previsto per l’aggiornamento e la formazione professionale, un diritto che negli ultimi anni è stato oggetto di numerose controversie legali.
Sentenza storica per i docenti precari: tre supplenze annuali valgono 1.500 euro
Con la sentenza n. 29961/2023, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha chiarito che la Carta Docente, prevista dall’articolo 1, comma 121, della legge 107/2015, spetta anche ai docenti non di ruolo che abbiano ricevuto incarichi annuali fino al 31 agosto o incarichi fino al termine delle attività didattiche, cioè fino al 30 giugno. Questo orientamento giuridico è stato confermato anche dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con l’ordinanza del 18 maggio 2022 (Causa C-450/21), che ha definito l’indennità della Carta Docente come parte integrante delle “condizioni di impiego” previste dall’accordo quadro europeo.
La formazione continua, infatti, è obbligatoria per tutto il personale docente, sia a tempo indeterminato che determinato, e la Carta è lo strumento per valorizzare queste competenze. Il Tribunale di Treviso, con la sentenza del 9 ottobre 2025, ha riconosciuto esplicitamente il diritto al beneficio economico di 500 euro annui per ciascuno degli anni scolastici 2021/22, 2022/23 e 2023/24, per un totale complessivo di 1.500 euro. Il Ministero dell’Istruzione è stato condannato a erogare questa somma tramite il sistema della Carta elettronica. Inoltre, l’importo dovrà essere maggiorato degli interessi e della rivalutazione monetaria, come previsto dall’articolo 22, comma 36, della legge 724/1994, dalla data in cui è nato il diritto fino al momento dell’effettivo accredito.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha commentato con soddisfazione questa sentenza, sottolineando come la giurisprudenza, dalla Cassazione alla Corte di Giustizia Europea, abbia riconosciuto con chiarezza il diritto dei docenti precari alla Carta del Docente. “Questa battaglia legale è stata impostata correttamente e sostanzialmente vinta – ha dichiarato Pacifico –. Anche il legislatore ha recepito questo indirizzo, attivando il pagamento automatico della Carta Docente per tutti i precari con contratti in scadenza al 30 giugno”.

Tuttavia, Pacifico invita i docenti a non fermarsi qui: “È importante proseguire con i ricorsi gratuiti, sempre entro cinque anni dalla stipula del contratto, per recuperare le somme relative alla Carta Docente degli ultimi cinque anni, comprensive degli interessi maturati”. In questo senso, Anief si pone come supporto fondamentale per il personale scolastico precario, offrendo assistenza legale e sindacale per l’avvio di ricorsi individuali.
L’associazione invita quindi tutti i docenti con contratti a termine, indipendentemente dalla durata, a rivolgersi alle sedi sindacali per avviare le procedure necessarie al riconoscimento del diritto e al risarcimento del danno subito per la mancata erogazione della Carta del Docente. La questione della Carta del Docente non è solo un tema economico, ma riguarda anche la valorizzazione professionale degli insegnanti.
L’erogazione di un contributo specifico per l’aggiornamento e la formazione continua è un riconoscimento della necessità di mantenere elevato il livello di preparazione del personale scolastico, indispensabile per garantire una didattica di qualità.