Nel calendario scolastico nazionale 2025, la festività del 1° novembre, solennità di Tutti i Santi, mantiene il suo valore di giorno festivo ufficiale, con la conseguente sospensione delle lezioni in tutta Italia.
Tuttavia, quest’anno la ricorrenza cade di sabato, una coincidenza che ha un impatto diverso a seconda dell’organizzazione settimanale adottata dalle diverse scuole.
L’impatto del 1° novembre nelle scuole con settimana corta
Negli ultimi anni, molte scuole italiane, soprattutto nella scuola secondaria, hanno adottato la cosiddetta settimana corta, che prevede lezioni dal lunedì al venerdì con il sabato libero. In questi casi, la festività del 1° novembre, cadendo di sabato, si sovrappone a un giorno già non lavorativo, rendendo di fatto la giornata festiva poco percepibile. In altre parole, non si genera alcun ponte né alcuna interruzione aggiuntiva rispetto al normale calendario scolastico.
Per gli studenti e il personale scolastico di queste istituzioni, il weekend rappresenta già un periodo di sospensione delle attività didattiche, pertanto la festività di Tutti i Santi non modifica la programmazione settimanale delle lezioni né comporta giorni di chiusura straordinaria. Questo fenomeno è destinato a diventare sempre più frequente con la diffusione della settimana corta nelle scuole italiane.
Diversamente, nelle scuole che prevedono le lezioni anche il sabato, la festività del 1° novembre comporta la sospensione delle attività didattiche proprio in quella giornata. Tuttavia, il calendario scolastico non prevede alcuna estensione della pausa: il venerdì precedente e il lunedì successivo rimangono giorni di normale attività scolastica, a meno che non siano previste specifiche disposizioni regionali.
In questo contesto, quindi, non si parla di ponte, ma di una semplice sospensione delle lezioni nell’arco di una sola giornata festiva. La differenza rispetto alla settimana corta è evidente: mentre in quest’ultima si tratta di una festività “neutra”, nelle scuole con sabato didattico il giorno di riposo è effettivamente percepito.

Sono due le realtà territoriali che si discostano dal quadro generale: Bolzano e Trento. Nel capoluogo altoatesino, infatti, il calendario scolastico prevede una sospensione delle lezioni che si estende dal 25 ottobre al 2 novembre. Questa lunga pausa include la festività del 1° novembre, creando una vera e propria interruzione didattica prolungata, anche se non formalmente definita come ponte.
A Trento, invece, la festività viene anticipata: il 31 ottobre, vigilia di Tutti i Santi, è giorno di sospensione delle lezioni. In questo modo, la chiusura scolastica si estende al fine settimana, offrendo agli studenti e al personale un periodo di stop più ampio rispetto al resto d’Italia.
Questi due esempi dimostrano come le regioni autonome abbiano la possibilità di modulare il calendario scolastico in modo più flessibile, adattandolo alle proprie esigenze locali e offrendo pause più lunghe rispetto a quelle previste a livello nazionale.