In vista della tradizionale festa di Halloween, la scuola primaria C. Zorzi di Parona ha vietato ai bambini di presentarsi in classe con maschere o costumi a tema.
La decisione, comunicata dalla nuova dirigente scolastica, ha suscitato immediate proteste tra i genitori, che da anni erano abituati a celebrare in modo informale la ricorrenza con travestimenti e trucchi.
Il divieto della dirigente scolastica e le reazioni dei genitori
“I bambini non potranno venire a scuola vestiti o truccati a tema Halloween. Firmato: la dirigente”. Con questa comunicazione, recapitata a ridosso del 31 ottobre, si è bruscamente interrotta una tradizione che vedeva i piccoli alunni presentarsi con cappelli da strega, mantelli da vampiro o felpe con scheletri stampati. La decisione, presa senza alcun confronto preventivo con le famiglie, ha generato un vero e proprio malcontento.
Molti genitori hanno espresso il loro disappunto sottolineando come, in passato, la scuola avesse permesso liberamente ai bambini di travestirsi per Halloween, senza che fosse organizzata una festa ufficiale. “Questo divieto può essere comprensibile in istituti cattolici, ma in una scuola pubblica come la nostra è una limitazione ingiustificata”, ha commentato un genitore. Un altro ha aggiunto: “Non c’è più libertà di scegliere di travestirsi, e nessuno ha chiarito quali siano le conseguenze per chi decida di ignorare il divieto”. Tra le domande più ricorrenti, infatti, c’è quella se gli alunni mascherati verranno rimandati a casa.
Nel dibattito è intervenuta anche l’amministrazione comunale con l’assessora all’Istruzione Elisa La Paglia, che ha rimarcato la necessità di un confronto costruttivo tra scuola e famiglie. “Da questa vicenda emerge soprattutto una carenza di dialogo. È un peccato che i genitori abbiano scelto di rivolgersi alla stampa anziché chiedere un incontro con la dirigente”, ha dichiarato a Il Corriere del Veneto. “Questo comportamento indica una mancanza di fiducia che andrebbe invece coltivata per il bene degli studenti”.
L’assessora ha inoltre invitato entrambe le parti a recuperare un rapporto di collaborazione, sottolineando che il rispetto delle regole non deve escludere momenti di confronto aperto e partecipato.
La vicenda della scuola primaria C. Zorzi riflette un tema più ampio, molto discusso negli ultimi anni: quello del bilanciamento tra tradizioni popolari, libertà individuale e ruolo educativo delle istituzioni scolastiche pubbliche. La questione di Halloween, pur apparentemente leggera, si inserisce infatti in un contesto di crescente attenzione verso il rispetto delle diverse sensibilità culturali e religiose nelle scuole italiane.
In molte realtà scolastiche, infatti, l’organizzazione di feste a tema è sempre più valutata con attenzione, per evitare di offendere credenze o di imporre eventi che non accomunano tutti gli alunni. Tuttavia, la gestione di queste situazioni richiede un dialogo aperto e una condivisione preventiva tra dirigenti, insegnanti e famiglie, per prevenire malumori e incomprensioni come quelle emerse a Parona.
 
			
