IKEA ha ricreato la stanza di una casa siriana bombardata in un suo negozio in Norvegia

La perfezione dei micro-ambienti dei negozi è senz’altro uno dei motivi per cui tutti, in ogni parte del mondo, impazziamo per IKEA e i suoi prodotti. Passare da una stanza all’altra, ammirando l’ingegnosità dei designer e degli arredatori del colosso svedese, in grado di trovare gli incastri ideali per oggetti, elettrodomestici e mobili.

Case da sogno, che si contrappongono all’incubo che stanno vivendo da troppo tempo i cittadini siriani. Non si tratta di un paragone campato in aria o basato su una facile retorica, ma del collegamento che ha portato alla realizzazione della replica di una stanza di una casa siriana, inserita però all’interno di un negozio IKEA.

Il negozio in questione è quello di Slependen, in Norvegia, dove si trova una installazione di 25mq, realizzata per sensibilizzare i visitatori dello store sulla guerria in Siria e per raccogliere fondi per la Croce Rossa. Niente mobili o accessori, ma mattoni a vista murati sommariamente e oggetti sparsi ovunque.

 

 

Stesi per terra, alcuni tappeti e i pochi averi delle famiglie che vivono ogni giorno il conflitto, affrontando i rischi della guerra e sopportando mancanza di cibo e di acqua potabile, senza elettricità, riscaldamento o medicine.

Come vedete dalle foto, ci sono alcuni prodotti con i tipici cartellini dei prezzi, ma non fatevi trarre in inganno: nella stanza siriana non si compra nulla, piuttosto si donano soldi alla Croce Rossa. Le informazioni su come donare si trovano proprio sui cartellini attaccati alle foto sul muro, o sopra i pochi giocattoli gettati per terra.

 

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La casa di 25 mq è la replica esatta di un’abitazione che esiste realmente fuori Damasco, visitata dai creatori della campagna. Il confronto tra le altre stanze IKEA, perfette in ogni dettaglio, è scioccante. Il direttore dell’agenzia pubblicitaria POL, che si è occupata dell’installazione, ha dichiarato di voler trasmettere quel senso di paura, disagio e miseria che si respira ogni giorno nelle zone di guerra.

 

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L’installazione è stata visitata da oltre 40.000 persone dal 17 al 31 ottobre e la campagna per la raccolta dei fondi è andata molto bene: sono stati donati 22 milioni di euro, destinati alle opere della Croce Rossa in Siria.

 

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Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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