Society
di Marco Villa 15 Dicembre 2014

Per favore, non cascate nel tranello delle notizie false

Questo post è dedicato ai siti che diffondono solo falsità

bufala finto sito repubblica facebook

Quelli che vedete in questo post sono tre esempi di come una notizia falsa possa essere presa per vera e diventare virale: la notizia che Facebook diventerà a pagamento e due dichiarazioni della NASA, una sugli alieni in arrivo e una su sei giorni interi di buio.

Se letto con velocità, il nome del sito in questione sembra Repubblica, ma in realtà è ReBubblica (con la B) e il suo indirizzo è rebubblica.altervista.org. Fate un giro a questo indirizzo e troverete una serie di notizie false, create ad arte con il solo scopo di raccogliere clic e guadagnare qualche soldo dai banner.

bufala finto sito repubblica buio

Non siamo di fronte a un sito che sostiene bufale come l’esistenza delle scie chimiche o di chissà quale complotto, né a un progetto satirico come lo splendido Lercio, ma a un sito che crea e diffonde falsità. Falsità che attecchiscono, perché la notizia su Facebook ha ricevuto circa 27mila like e 100mila visualizzazioni.

Si dirà: amen, furbi loro e stupidi quelli che ci cascano. Vero, ma solo finché si tratta di notizie di questo tipo. Pensate se questa diffusione l’avesse avuta una notizia in cui si rivolgeva a un personaggio pubblico un’accusa inventata: è il prossimo passo, basta attendere.

Se non ha molto senso sperare che i siti smettano di pubblicare questa spazzatura, bisogna augurarsi che il pubblico la riconosca in quanto tale. Si tratta banalmente di comprensione del testo, la stessa che tutti abbiamo (più o meno) assimilato alle elementari, ma che andrebbe adattata al mondo di internet. In sostanza, quello che abbiamo provato a spiegare qui.

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