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Hayao Miyazaki: come il regista ha influenzato la cultura americana e giapponese

Approfitto dell’uscita al cinema de Il Castello del Cielo – dopo ben 26 anni dalla sua prima apparizione – per parlare un po’ di Hayao Miyazaki, uno dei massimi esponenti dell’animazione giapponese. Miyazaki iniziò la sua carriera come fumettista manga per poi approdare alla regia, prima di episodi seriali, poi di lungometraggi. Il suo primo film fu Lupin III – Il castello di Cagliostro. Nel 2003 vinse l’Oscar con La città incantata, e nel 2005 il Leone d’Oro alla carriera ricevuto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Spesso la gente ha molti pregiudizi quando si parla di cartoni animati perché li associa a prodotti pensati unicamente per un pubblico molto giovane. E può avere ragione, ma non quando i film sono scritti e diretti da Hayao Miyazaki. Il regista parla a un pubblico senza età, trattando in modo sublime argomenti seri: dal rapporto tra uomo e natura, all’universalità dei sentimenti, dalle diversità culturali e razziali alla spiritualità e alla religione.

In quest’articolo molto bello è descritto come il regista è riuscito a influenzare molti prodotti diversi tra loro: dai videogames ai cartoni Pixar più recenti. Ecco l’elenco:

10. L’apocalisse – Ken, il guerriero

L’apocalisse è presente in molti film di Miyazaki, soprattutto nei suoi primi: Conan, Il ragazzo del futuro, Nausicaa della valle del vento, Il Castello nel Cielo. In Ken il Guerriero tutte le azioni dei personaggi sono una conseguenza dell’Apocalisse del Pianeta.

9. I protagonisti bambini – Mai Mai Miracle

Per chi conosce almeno un cartone di Miyazaki sa che i suoi protagonisti sono sempre dei bambini. Quest’elemento si ritrova praticamente in tutta l’animazione seriale giapponese e in molti lungometraggi. Tra questi ultimi per vicinanza e sentimento miyazakiano si distingue il bellissimo Mai Mai Miracle.

8. Creature paranaturali – Chocobo

Altri personaggi che popolano i lavori di Miyazaki sono le creature paranormali. Hironobu Sakaguchi, il creatore di Final Fantasy, si è ispirato agli animali di Miyazaki per creare i suoi Chocobo.

7. Animismo al cubo – Paprika

Col passare del tempo, i film di Miyazaki si sono riempiti sempre più di elementi, personaggi comprimari e piccole creature immaginarie o meno. Il cartone Paprika, nella sua sequenza finale, ne è stato fortemente influenzato.

6. La vecchiaia – Up

Se da una parte ci sono i bambini, dall’altra ci sono gli anziani. Ricordate chi sono i due protagonisti di Up?

5. L’ecologia – Crystalis e Secret of mana

Non strettamente legati all’universo dell’autore giapponese eppure entrambi molto influenzati da Nausicaa della valle del ventoCrystalis e Secret of Mana possono essere considerati i primi videogiochi che sfruttano l’universo della natura post-apocalittica.

4. La compenetrazione di tecnologico e umano Evangelion

Accanto al rapporto tra uomo e natura, Miyazaki affronta anche quello tra uomo e tecnologia. il regista è stato da sempre affascinato dalle macchine, soprattutto quelle non convenzionali e immaginarie. Neon Genesis Evangelion parla di robot guidati da umani, anzi da ragazzini. Oviamente in uno scenario post-apocalittico.

3. Le macchine volanti – Final Fantasy II

Come ho già accennato, le macchine immaginarie sono un elemento traino della filmografia di Miyazaki. Ancora una volta, Hironobu Sakaguchi, dopo avere visto i film del regista, ha iniziato a inserire navi volanti nel suo Final Fantasy.

2. Protagoniste femminili – La sirenetta, Pocahontas, Rapunzel

Glen Keane, uno degli animatori di punta della Disney, ha ammesso di essere stato un grande fan di Miyazaki nonchè uno dei principali importatori delle sue idee nella cultura americana. Non è un caso che i film d’animazione in cui ha lavorato Keane hanno protagoniste femminili ispirate alle eroine nipponiche, tra cui spicca la più naturalista Pocahontas.

1. Ni no Kuni: Wrath of the White Witch

Lo studio Ghibli è lo studio di produzione fondato da Miyazaki. In uscita nel 2013 Ni no Kuni: Wrath of the White Witch è il primo videogioco interamente realizzato dallo studio.

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Chiara Minetti

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Chiara Minetti

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