Categories: TV e Cinema

Posti in piedi in paradiso, quello di Carlo Verdone è un cinema di vecchi [recensione]

Posti in piedi in paradiso è un film amaro. L’obiettivo di Verdone, lontano come non mai dai personaggi macchietta, è raccontare le storie di tre uomini separati e in difficili rapporti con le famiglie che hanno lasciato, stemperandole qua e là con scene comiche e battute in puro stile Verdone.

Non è certo il suo film più divertente, né il suo più riuscito, ma risulterebbe comunque un lavoro medio, come tanti nella carriera di Verdone. Se non fosse per un solo particolare: Posti in piedi in paradiso è un film vecchio e di vecchi, scritto con una mentalità chiusa e senza nessuna capacità di cogliere ciò che non riguarda direttamente la generazione di chi il film l’ha scritto e realizzato.

Si tratta di tante piccole situazioni disseminate lungo il film, a cominciare dalla fissazione del protagonista per il rock anni ’70 (un classico di Verdone, qui caricato con il disprezzo per ciò che è venuto dopo), fino al momento della vera e propria esplosione, che coincide con la lettera di dimissioni scritta dal personaggio di Pierfrancesco Favino, che si ribella a un mondo in cui – cito a memoria – “le emozioni vengono aggiornate come il programma di un computer”. Una frase che, oltre a suonare sintetica e del tutto artefatta, fissa l’età di chi l’ha scritta con più precisione del Carbonio 14. Un’incapacità di adattarsi e di capire il presente che – superato il tono da sermone dell’oratorio estivo del 1995 – potrebbe anche essere comprensibile e coerente con la storia dei tre protagonisti, che hanno fatto del fallimento la propria cifra esistenziale.

Purtroppo, però, non è così, perché dal film emerge in modo subdolo, ma inequivocabile la convinzione, comune a buona parte della generazione di Verdone, di essere migliore della generazione che l’ha seguita. Un concetto che non viene mai detto in modo esplicito, testimoniando così come sia parte integrante di una mentalità. Un concetto, però, che emerge chiaramente nel momento in cui si considera che tutte le donne del film scelgono uomini molto più grandi di loro, potenzialmente loro padri. E questo nonostante la limpidezza dei loro fallimenti, cui si accennava qualche riga fa. In questo panorama, ben poco lusinghiero per il genere femminile, fa eccezione la figlia del personaggio di Verdone, ovviamente migliore di tutte le altre giovani ragazze del mondo. Del resto, lo sta rendendo nonno, come potrebbe essere altrimenti?

Qualche settimana fa, su Repubblica, Ilvo Diamanti scriveva che l’accanimento di parte della politica e dell’opinione pubblica nei confronti dei giovani (i famosi bamboccioni) è in realtà figlia di un profondo senso di colpa da parte della generazione dei padri nei confronti dei figli. Con la sua cancellazione quasi totale della generazione di mezzo tra i 17 e i 60 anni, questo film ne è la perfetta e – imbarazzante – conferma.

Marco Villa

Recent Posts

Impasto pizza perfetto in pochi minuti: il segreto che cambierà le tue cene a casa

La pizza fatta in casa non è solo un piatto: è un rituale. C’è chi…

1 ora ago

È il regalo perfetto per Natale, di classe e piace proprio a tutti: lo trovi a 12 euro da Lidl, scaffali svuotati

Ogni anno, a dicembre si ripete lo stesso rito: liste che si allungano, idee che…

5 ore ago

Scuola, gli studenti sospesi faranno volontariato: aiuteranno gli operatori del 112 e la Polizia Locale

Una nuova frontiera nelle misure disciplinari scolastiche prende forma nel territorio bergamasco, con un progetto…

8 ore ago

Ballando, clamoroso addio: Barbara D’Urso pronta a lasciare lo show

Barbara D'Urso potrebbe lasciare Ballando con le stelle 2025 ad un passo dalla conclusione. Lo…

8 ore ago

Bari, 12 arresti nel clan Strisciuglio: come avveniva l’affiliazione e l’estorsione del gruppo criminale

"Mangerò con voi centesimo per centesimo, millesimo per millesimo, e difenderò questa società col sangue,…

10 ore ago

La Parigi italiana esiste davvero: il gioiello nascosto tra regge reali e panorami da sogno

Torino è una città che sorprende senza sforzo. Qui l’aria profuma di gianduiotti, le montagne…

11 ore ago