Concluso Tale e Quale Show 2025, Carlo Conti si sta concentrando sull’organizzazione del Festival di Sanremo 2025 che, dalla splendida cornice del Teatro Ariston, andrà in onda dal 24 al 28 febbraio 2026. Entro la fine di novembre, il conduttore toscano che ha ricevuto tantissimi brani da selezionare, annuncerà i nomi dei cantanti e i titoli delle canzoni che saranno ufficialmente in gara.
Nelle prossime settimane, inoltre, Conti svelerà anche i nomi di co-conduttori e co-conduttrici che lo affiancheranno nel corso delle cinque serate tra le quali dovrebbe esserci anche una vera super star. Tutto, dunque, sta filando liscio ma una clausola segreta rischia di creare tensioni tra l’organizzazione del Festival e le case discografiche a cui appartengono i vari artisti che saranno in gara.
Sanremo 2026: cosa contiene la clausola segreta del Festival
Dopo anni di proteste, negli scorsi giorni, sembrava che il Festival di Sanremo e le case discografiche avessero raggiunto un accordo per l’innalzamento dei rimborsi riconosciuti agli artisti. Un accordo che, come sottolineava Fanpage, non era ancora stato raggiunto e che ora rischia di saltare per la presenza di una clausola.
Come fa sapere Fanpage, la clausola proposta dalla Rai riguarderebbe ciò che gli artisti fanno, durante le esibizioni, sul palco del Teatro Ariston.

Stando alle voci di corridoio raccolte da Fanpage, la Rai vorrebbe che le case discografiche si assumessero la responsabilità di tutte le azioni compiute sul palco del Teatro Ariston dai propri artisti. Una scelta, quella della Rai che punta ad evitare che si ripetano episodi come quello che coinvolse Blanco sul quale la procura di Imperia aveva aperto un’indagine per la distruzione del palco durante un’esibizione.
Con l’inserimento della clausola, le case discografiche sarebbero direttamente responsabili di tutte le azioni fuori programma, compresi i gesti come quello di Rosa Chemical che baciò Fedez sul palco. In sostanza, qualsiasi gesto degli artisti sarebbe di responsabilità delle case discografiche che si assumerebbero anche un pesante rischio economico.
In presenza di danni concreti, a risponderne sarebbero le case discografiche che non avrebbero alcuna intenzione di accettare perché l’innalzamento dei rimborsi non coprirebbe l’eventuale rischio economico che comporta tale clausola. “Se un artista impreca sul palco la responsabilità non può essere nostra“, è il commento diretto che una fonte ha fatto a Fanpage.
A pochi mesi dall’inizio del Festival, dunque, c’è ancora un clima teso tra l’organizzazione del Festival e le case discografiche. Nelle prossime settimane, tuttavia, potrebbe arrivare la svolta definitiva per un Festival che, dai rumors, dovrebbe portare sul palco dell’Ariston grandi nomi.

