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Ho visto Twin Peaks al cinema insieme a David Lynch

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Una giornata particolare, parafrasando Ettore Scola. David Lynch dopo tre anni torna a Lucca per un evento last minute legato al Lucca Film Festival, in collaborazioen con Sky. Un gran colpo di fortuna fortemente voluto dal direttore Nicola Borrelli, che sembra aver instaurato con il regista americano un rapporto fiduciario, dopo l’incontro di tre giorni nel 2014 tra mostre dedicate, concerti, masterclass e conferenze sulla meditazione trascendentale.

Organizzato al volo in pochi giorni, è un evento di quelli giganti per una città piccola come Lucca, scelta da David Lynch dopo le standing ovation di Cannes e Los Angeles, per presentare il suo nuovo Twin Peaks. Funziona così: il regista sale sul palco, risponde a qualche domanda, saluta il pubblico e si siede in mezzo alla sala per guardare le prime due puntate di TP in lingua originale coi sottotitoli in italiano.

 

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David Lynch arriva nel pomeriggio nella sala del Cinema Astra per provarne l’impianto audio. Si sofferma sulla scena dell’omicidio dei due ragazzi di fronte alla glass box del primo episodio, un crescendo di rumore e musica sinistra, inquietante e potentissima. La stessa scena dopo la quale lascerà la sala durante la serata. Evidentemente tiene molto a quella scena e al groviglio di suoni penetranti con cui l’ha montata.

Ci sono ragazzi che sono in fila davanti la biglietteria dalle 7 del mattino, per essere sicuri di entrare. Ci parlo un po’, vengono da città lontane centinaia di chilometri e non si vogliono perdere la possibilità di vedere David Lynch per nessun motivo al mondo. Nell’attesa, sotto il sole, intonano anche qualche pezzo dalle sue colonne sonore e sembra di assistere al ritorno di una rockstar, più che di un regista cinematografico. L’età media del pubblico, molto bassa, avvalora la tesi.

 

 

Momento di storytelling: per un gran colpo di culo riesco a capire il posto esatto in cui si sederà David Lynch in sala, dunque, insieme alla delegazione di davidlynch.it, mi siedo esattamente davanti a lui, per poter raccontare ai futuri nipoti l’esperienza mistica di aver visto Twin Peaks col fiato sul collo del suo creatore.

 

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Lynch entra in sala sommerso dall’applauso dei presenti e usa la sua proverbiale ironia per eludere una domanda su come ha trovato Lucca dopo tre anni. “Come una città in cui sono passati tre anni di tempo”, dice, facendo scoppiare l’applausometro.

Un veloce accenno alla meditazione trascendentale, che tutti dovrebbero fare per vivere in un mondo più sereno (lui ne è seguace da tempo e ha anche una fondazione a suo nome che raccoglie fondi per la pratica), poi subito a parlare di Twin Peaks. Perché è stato diviso in parti, nell’epoca del binge watching e delle serie buttate fuori di botto, per poterci fare la maratona?

“La scelta è di Showtime, ma la fruizione è molto personale. Chi vuole può vederlo un pezzo alla volta, ma so che ci sono molti che aspettano di vederlo tutto insieme quando sarà finito. Io l’ho girato pensando a un film diviso in 18 parti, di cui vedremo le prime due stasera. Ormai le serie tv sono pensate come film cinematografici più che come telefilm.” risponde.

Poi si sofferma sulla fruizione perfetta per il suo Twin Peaks: “L’esperienza che state per vivere in un cinema col grande schermo e i suoni molto amplificati è importante. Quando guarderete i prossimi episodi, il mio consiglio è quello di stare più vicini a qualunque schermo utilizziate. Sceglietene uno grande, non un computer o un tablet, men che meno uno smartphone. Mettetevi le cuffie per godere di tutti i suoni, che sono la metà dell’esperienza. Se seguite questo consiglio potrete davvero entrare in un mondo nuovo.”

 

 

L’ultima domanda è sul Mago di Oz, un film che ciclicamente ritorna nell’immaginario delle sue produzioni artistiche, dai poster nello studio ai film.

“Non so dire cosa mi attrae così tanto di quella storia, credo che la chiave sia la ricerca della strada per tornare a casa”.

Un momento di poesia e poi la proiezione, che ha generato altri applausi durante la sigla e alla scritta Directed by David Lynch. Una serata che molti ricorderanno per un po’ di tempo: gratis, a guardare Twin Peaks al cinema con David Lynch.

 

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Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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