Tra i borghi italiani più cercati online nel 2025, Nemi stravince. Un piccolo centro sui Colli Albani che, senza clamore, è riuscito a conquistare l’attenzione del pubblico. Il dato più forte arriva dall’Osservatorio Telepass, che certifica un +112% di ricerche rispetto al 2023. Una crescita non casuale, frutto di un’identità chiara: paesaggio vulcanico, storia antica, fragoline di bosco e un modo di raccontarsi che funziona anche sul web. Piccolo sì, ma con una personalità precisa.
Il borgo nel cratere, tra culti antichi, belvedere e profumo di bosco
Affacciato su uno dei crateri vulcanici dei Castelli Romani, Nemi guarda il lago come un balcone sospeso. Il centro storico si sviluppa in salita, tra vicoli in pietra scura, balconi fioriti e il profumo di terra umida che si sente soprattutto dopo la pioggia. Ogni scorcio sembra scelto da una cartolina. Ma è nella somma dei dettagli che il borgo si fa ricordare: la Bandiera Arancione del Touring Club e l’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia non sono solo etichette.
Tra i luoghi da non perdere, il belvedere sul lago è quello che più colpisce: la vista al tramonto è potente, con il sole che si riflette sulle acque scure dedicate a Diana Nemorensis. Passeggiando lungo via del Corso, tra botteghe artigianali e dolci tipici, si incontrano crostate di fragoline ancora tiepide, vasetti di marmellata e liquori locali. Niente plastica, niente gadget finti.

C’è poi Palazzo Ruspoli, elegante nella sua sobrietà, con eventi culturali e il presepe artistico nei periodi di festa. Il Museo delle Navi Romane, poco fuori dal borgo, racconta un frammento poco noto della storia di Caligola, con le sue gigantesche imbarcazioni votive. E se si ha voglia di camminare, basta inoltrarsi nei sentieri del Parco dei Castelli Romani, tra castagni e aperture panoramiche. Il più amato è l’Anello del Lago, percorso adatto anche ai meno allenati, perfetto per foto che non hanno bisogno di filtri.
Tra le pieghe della storia, le leggende non mancano. Il lago è chiamato da secoli “Specchio di Diana”, e la tradizione del Ramo d’Oro rimanda a culti silvestri, riti pagani e poteri magici custoditi nel bosco. Niente che si debba sapere a memoria: basta passeggiare, rallentare, respirare. È tutto lì, intorno.
Natale 2025 e info utili: luci da fiaba, feste slow e sapori veri
Dal 5 dicembre 2025, Nemi accende la magia con il format “Il Natale da favola nel borgo”: oltre 100 installazioni luminose, ispirate ai racconti per l’infanzia, trasformano ogni angolo in una scena da libro illustrato. Si passa da Alice nel Paese delle Meraviglie a Pinocchio, da Peter Pan alle lanterne giganti. Luci calde, musiche soffuse e percorsi gratuiti pensati per far scattare lo smartphone senza fatica. Non è solo per famiglie: l’atmosfera conquista anche chi cerca semplicemente un posto dove respirare l’inverno senza caos.
Nel cortile di Palazzo Ruspoli, torna il presepe artistico. E poi c’è la discesa della Befana dal castello, evento ormai atteso, che mescola folklore e gioco. L’aria è quella giusta: niente eccessi, nessuna plastica scintillante, ma castagne, vino caldo e una crostata di fragoline da mangiare in due, magari ancora calda. Sembra poco, ma è proprio lì la differenza.
Arrivare è facile: da Roma si prende l’Appia fino ad Albano, poi si segue per Nemi sulla SP76b. I parcheggi sono segnalati prima dell’ingresso nel borgo. Con i mezzi pubblici, metro A fino ad Anagnina, poi bus Cotral per Genzano/Nemi, oppure treno fino ad Albano Laziale e bus locale. Serve solo un dettaglio: scarpe comode, perché i vicoli sono in salita e la pietra vulcanica è scivolosa.
Ogni stagione ha il suo momento: in primavera, i primi fiori e le prime fragole. A giugno, la storica Sagra delle Fragole con la mostra dei fiori. In autunno, colori caldi nei boschi e menu con i funghi. D’inverno, il Natale slow con i suoi cieli limpidi, le luci, l’aria fresca.
A tavola si va sul sicuro: crostata di fragoline, anche in versione mignon, ma anche marmellate, liquore al fragolino, pappardelle ai funghi, carni in umido, polenta. Da bere un Frascati DOC o un rosso dei dintorni di Velletri. A fine pasto, le ciambelline al vino, che sanno di casa. Nemi ha un’identità sua, che non assomiglia ad Ariccia né ad altri borghi turistici. Qui c’è odore di castagno e lago. E quella sensazione che resta addosso quando si cammina lenti e non serve parlare troppo.
