Il fascino della Terra di Mezzo continua a esercitare un richiamo irresistibile per gli appassionati, che anno dopo anno crescono incessantemente. Da oltre settant’anni, infatti, Il Signore degli Anelli accompagna generazioni di lettori e spettatori, diventando un riferimento culturale che supera i confini della semplice narrativa.
L’universo creato da J.R.R. Tolkien ha plasmato l’immaginario collettivo, offrendo mondi popolati da elfi, hobbit, stregoni e terre lontane che pure incredibilmente vicine. In Italia questo legame è particolarmente forte, tanto che esiste un borgo capace di evocare atmosfere che ricordano in modo sorprendente le creazioni di Tolkien.
Il borgo del Signore degli Anelli, esiste ed è in Italia
Prima i libri e poi la trilogia cinematografica di Peter Jackson, medium che hanno reso familiari le colline della Contea, sino a città che evocano Minas Tirith. Citazioni, meme, maratone dei film, tatuaggi e cosplay hanno trasformato Il Signore degli Anelli in un linguaggio condiviso anche da chi non è appassionato del genere.

In Italia l’eredità tolkieniana è vivissima, con nuove edizioni dei romanzi, incontri pubblici, giornate a tema e convegni organizzati dalle associazioni dedicate. Nelle fiere del fumetto e del fantasy compaiono regolarmente elfi, hobbit, guerrieri di Gondor e cavalieri di Rohan, simboli di un immaginario ormai radicato.
Le frasi della saga sono entrate nel linguaggio quotidiano, dai post sui social ai discorsi motivazionali, diventando parte della cultura popolare. Dentro questo affetto diffuso per la Terra di Mezzo emerge Dozza, in Emilia-Romagna, considerato il borgo del Signore degli Anelli in Italia.
Questo piccolo centro medievale, arroccato sulle colline vicino a Imola, offre scorci che ricordano le città fortezza descritte nei romanzi. Le vie strette, le mura antiche e la rocca che domina dall’alto creano un’atmosfera che sembra uscita da un viaggio di Frodo e compagni.
A rendere ancora più forte il legame con Tolkien c’è la Tana del Drago, primo centro studi al mondo interamente dedicato all’autore. Grazie a un accordo tra il Comune e l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, una palazzina inutilizzata è stata trasformata in un polo culturale.
Qui si studia e si racconta Tolkien come padre della letteratura fantasy moderna, con una rete di contatti che coinvolge studiosi europei. La Tana del Drago è uno spazio vivo, con materiali catalogati, mostre di collezionismo, serate di gioco e visite guidate alla gallery e al bookshop.
Dozza è famosa anche per il suo borgo dipinto, con case e palazzi decorati da murales che trasformano le facciate in quinte teatrali. Durante gli eventi fantasy il centro storico si anima di personaggi in costume, spettacoli e installazioni che immergono i visitatori in un’altra epoca.
Oltre alla dimensione tolkieniana, Dozza offre la Rocca Sforzesca, perfettamente conservata, con sale e mura che evocano una fortezza d’altri tempi. Le vie colorate invitano a camminare senza fretta, tra botteghe artigiane, piccoli locali e profumi della tradizione enogastronomica emiliana.
Tra paste fresche, salumi, formaggi e vini locali, il borgo permette di passare dalla fantasia alla tavola con una naturalezza sorprendente. Al mattino ci si sente viandanti nella Terra di Mezzo, mentre la sera si cena in osterie che sembrano accogliere hobbit in vacanza in Italia.
