TV e Cinema
di Marco Villa 4 Agosto 2016

Suicide Squad è una grande delusione: oltre i trailer non c’è nulla

Suicide Squad è un film confuso e mal concepito, che si perde in continuazione

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Suicide Squad è il film più atteso dell’estate, poco da dire. Smaltita l’uscita di Ghostbusters -con tutti gli annessi & connessi che conosciamo, l’attesa è tutta per il filmone di supereroi marci di David Ayer, che firma regia e sceneggiatura. Fin dal primissimo trailer con i Queen come colonna sonora, siti e social network sono impazziti di entusiasmo per la storia di questi supercattivi, sconfitti dagli eroi buoni, quindi imprigionati, ma poi riesumati dal governo per farli combattere contro cattivi ancora più temibili, in missioni potenzialmente suicide, come indicato dal nome stesso del film.

Un ribaltamento dei ruoli che non è certo una novità per gli amanti dei fumetti (la prima apparizione della squadra è della fine degli anni ‘50), ma che rappresenta un bello scarto per chi non è così impallinato di comics. Come detto, i trailer sono stati uno spettacolo, ma le prime recensioni in tutto il mondo hanno dato un responso pressoché unanime: nel film, in uscita in Italia il 13 agosto per Warner, c’è davvero poco oltre i trailer.

 

E purtroppo è davvero così: Suicide Squad è un film confuso e mal concepito, in cui non è stata data la necessaria attenzione e cura alla storia. Non che ci si aspettasse chissà quale raffinatezza narrativa, ma una storia lineare e solida in un film di supereroi è una condizione necessaria. Il film di Ayer invece non riesce ad avere una struttura in grado di dare un contesto a personaggi sulla carta potentissimi. Suicide Squad cambia strada a ogni sequenza: il risultato però non è imprevedibilità, ma grande confusione, che finisce per strozzare le potenzialità dei personaggi.

L’unica a emergere è Harley Quinn, che dona a Margot Robbie il secondo ruolo iconico e indimenticabile della sua carriera dopo Naomi in The Wolf of Wall Street. Anche nel personaggio più riuscito, però, si avvertono dei forti limiti: Harley Quinn funziona alla grande, ma è soprattutto una macchina da gif, tutta fatta di occhiolini e frasi matte. Esattamente come nel trailer. Il Joker di Jared Leto, su cui si è giocata una parte importante della promozione, si rivela una comparsa scritta male, mentre gli altri protagonisti sono figure abbozzate che sembrano passare di lì per caso e non riescono mai ad avere profondità, al punto che i pochi momenti in cui si cerca di scavare nella loro psicologia risultano talmente avulsi dalla pellicola da sembrare del tutto fuori tono.

 

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Le cose peggiorano quando si arriva agli antagonisti. Se i protagonisti sono tutti dei cattivi – per quanto simpaticoni e amabili, il villain della situazione doveva essere ancora più cattivo oppure un cattivo di tipo diverso. Suicide Squad va in questa seconda direzione estraendo gli antagonisti da un mondo parallelo a quello dei supereroi, una sorta di fantasy in cui sguazzano una strega e suo fratello, antiche divinità contro cui l’umanità si ribellò millenni fa. E dal fantasy più pacchiano arriva tutta la loro caratterizzazione, con tanto di effetti speciali che sembrano presi da un brutto video di dance polacca.

Può sembrare eccessivo accanimento, ma si fa davvero fatica a trovare elementi positivi, perché Suicide Squad è una delusione enorme. Di questo film rimarranno le gif di Harley Quinn e una serie trailer bellissimi. Anzi: perfetti. Pure troppo.

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