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Home TV e Cinema

The Seven Deadly Sins è l’anime giusto per quest’estate

by Mattia Nesto
11/07/2018
in TV e Cinema
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The Seven Deadly Sins è l’anime giusto per quest’estate

 

Quali sono i desideri più tipici e ricorrenti in estate? Sicuramente un po’ di riposo, di certo molto divertimento ma pure, perché no, qualcosa di leggero e appassionante da guardare direttamente in spiaggia o all’ombra di persiane abbassate nei nostri salotti invasi dall’afa. Tutti questi tre desideri trovano risposta e soddisfazione nell’anime The Seven Deadly Sins, la cui prima stagione è disponibile su Netflix. The Seven Deadly Sins è, per l’appunto, un anime fresco e leggero, con personaggi tutti quanti molto riconoscibili e ben caratterizzati, un uso intelligente di situazioni ora divertenti e paradossali ora critiche e drammatiche e con disegni davvero bellissimi.

 

Protagonisti dell’avventura è, come nel più classico dei cliché, una banda di cavalieri sui generis, capitanato da Meliodas: ad ogni cavaliere corrisponde un peccato capitale e quello di Meliodas è l’ira. Tanto è vero che egli è anche conosciuto come il drago dell’ira. Meliodas si presenta come un ragazzo adolescente, abbastanza buffo e sempre allegro e solito, come tipicamente avviene in numerosi anime giapponesi (da Happosai di Ramna fino ad il Maestro Muten di Dragon Ball), molestare in modi più o meno pesanti la bella Elizabeth, sua compagnia di viaggio e principessa del regno di Britannia. Assieme a loro viaggia anche un simpatico porcellino parlante, Hawk che a più riprese rischia la vita. O meglio di essere cucinato.

 

 

Il gruppo iniziale composto dai tre viene via via arricchito dai membri dei Sette Peccati che Meliodas va a liberare percorrendo Britannia, una mitica terra ispirata al Medioevo europeo che i disegnatori di The Seven Deadly Sins tratteggiano con grande maestria. I compagni d’arme del drago dell’ira, oltre a rappresentare ovviamente un peccato capitale (dall’avarizia alla gola, passando per la lussuria e l’invidia) recano con sé anche un piccolo tatuaggio, raffigurante il loro animale totemico. Ad esempio la gigantessa Diane, innamorata persa del suo capitano Meliodas, ha tatuato sulla gamba una piccola serpe che rappresenta non soltanto il suo animale totemico ma anche il suo soprannome, “Diane, la serpe dell’invidia” (ed anche il suo potere principale visto che, oltre a possedere una forza sovrumana, può far scaturire dal terreno delle spire di pietra che annichiliscono qualsiasi nemico sia nel loro raggio).

 

 

A doversi scontare, per ragioni che nelle prime puntata paiono abbastanza misteriose ma che poi, come nella più perfetta progressione à la anime e à la gioco di ruolo si chiariranno sempre più, sono i Cavalieri Sacri, custodi della sicurezza e della salvaguardia del Regno di Britannia. Quindi sembrerebbero “i buoni” ma in realtà rappresentano gli antagonisti principali dato che sono raffigurati come despoti prepotenti, approfittatori e vessatori dell’inerme popolo della regione. Ogni Cavaliere Sacro ha un suo potere precipuo e una storia che, quasi sempre, si sottolinea per la sua profondità e particolarità.

 

In questo anime non mancano ovviamente i combattimenti, molto spettacolari e scenografici. Tuttavia Meliodas si segnala per una particolarità. Infatti quando lo vediamo alle prese con qualche scontro, sembra trattenersi, quasi avesse paura del suo stesso potere. Tanto è vero che, invece di imbracciare una poderoso spada, usa soltanto l’elsa, proprio perché “ha paura di poter uccidere qualcuno con un’arma vera e propria” (ma questo comunque non gli impedisce di menare botte da orbi ai malcapitati avversari che gli si frappongono). Quel pizzico di mistero che aleggia sia su Meliodas così come su tutti i compagni è un elemento di grande interesse e curiosità e il desiderio di scoprirne di più sui Sette Peccati Capitali aumenta di episodio in episodio.

 

 

Insomma al netto di qualche carenza (il personaggio di Elizabeth è, per usare un eufemismo, un tantinello stereotipato anche per le metriche giapponesi), The Seven Deadly Sins è un anime godibilissimo, ideale per una visione estiva senza impegno che strapperà qualche risata e ci farà rimanere incollati allo schermo. Perché in fondo non c’è stagione che tenga: un gruppo di cavalieri, più o meno senza macchia, catturerà sempre la nostra attenzione no?

Tags: animenetflixnews
Mattia Nesto

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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