L’Assegno di Inclusione rappresenta oggi un importante strumento di sostegno economico per chi vive con una disabilità riconosciuta, in particolare per gli invalidi civili.
Questa prestazione, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza con criteri più selettivi, offre un aiuto fino a 541 euro al mese, estendendo il diritto anche a persone con ridotta capacità lavorativa e con un grado di invalidità civile pari o superiore al 67%.
Come ottenere il riconoscimento di invalido civile
Per accedere all’Assegno di Inclusione riservato agli invalidi civili è innanzitutto fondamentale ottenere il riconoscimento ufficiale dello status di invalido civile. Il procedimento inizia con la compilazione di un certificato medico introduttivo redatto in modalità telematica dal medico di base, che lo trasmette direttamente alla piattaforma INPS. Dopo l’invio, il richiedente deve conservare con cura sia l’originale del certificato sia la ricevuta di trasmissione, documenti indispensabili per la successiva domanda.
La domanda di riconoscimento dell’invalidità viene presentata tramite un Patronato, che fornisce assistenza nella raccolta e presentazione della documentazione necessaria. Una volta presentata la domanda, il richiedente viene convocato per una visita medica da parte di una Commissione medica. Questa valutazione è determinante: la Commissione redige un verbale che indica il grado di invalidità, e solo se questo è almeno del 67% si può accedere all’Assegno di Inclusione destinato agli invalidi civili.
L’accesso all’Assegno di Inclusione è regolato da criteri precisi e una platea più ristretta rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza. Possono richiederlo:
- i minorenni,
- gli over 60,
- gli invalidi civili con invalidità pari o superiore al 67%,
- i soggetti seguiti dai servizi socio-sanitari-assistenziali,
- le persone con carichi di cura, ossia coloro che assistono familiari con disabilità gravi.
La presenza di almeno uno di questi soggetti all’interno del nucleo familiare consente a tutta la famiglia di rientrare nel perimetro del beneficio economico. È importante sottolineare che gli invalidi civili rientrano nell’Assegno anche se la loro età è compresa tra i 18 e i 59 anni, fascia normalmente esclusa dal sostegno. Inoltre, qualora l’invalido necessiti di assistenza continua, anche chi si prende cura di lui può essere incluso nella domanda per l’Assegno, indipendentemente dalla sua età, grazie al riconoscimento dei carichi di cura.

Un elemento cruciale per ottenere o mantenere l’accesso all’Assegno di Inclusione è l’aggiornamento dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Poiché il sussidio è strettamente collegato a questo parametro, è fondamentale che il soggetto disabile risulti correttamente nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), evidenziando il proprio stato di invalidità.
All’atto della richiesta del sussidio, nella domanda di Assegno di Inclusione deve essere specificata la presenza dell’invalido civile e, se del caso, anche della persona che ha i carichi di cura. Questo passaggio è indispensabile per il calcolo corretto della misura economica spettante e per evitare errori che potrebbero portare a negazioni o sospensioni del beneficio.
In sintesi, l’Assegno di Inclusione rappresenta un sostegno concreto e mirato per gli invalidi civili riconosciuti, garantendo un aiuto economico che può arrivare fino a 541 euro mensili e che tiene conto delle specifiche condizioni del nucleo familiare. La normativa attuale, infatti, offre una tutela più mirata rispetto al passato, includendo la disabilità come elemento chiave per l’accesso al beneficio, anche per fasce d’età solitamente escluse.