Il Festival di Sanremo è una certezza nella vita televisiva degli italiani, molti dei quali attendono con ansia ogni nuova edizione. Eppure pochi conoscono alcuni retroscena del Festival, che pur con un margine minimo, rischiano ogni anno di non farlo andare in onda.
Infatti, nonostante il Festiva sia ormai appannaggio della RAI, i diritti dell’evento appartengono alla città di Sanremo, non all’emittente nazionale, come molti suppongono. Questo, pur risultando un particolare spesso ignorato, è in realtà il fulcro di una questione molto più ampia rispetto al Festival della Canzone Italiana.
Sanremo, la RAI è decisa a continuare
A mezzogiorno e mezzo in punto, l’Ufficio Turismo e Manifestazioni di Palazzo Bellevue ha chiuso i giochi e come direbbero i francesi, rien ne va plus. Ovvero, sono stati chiusi i termini per la presentazione delle offerte legate alla concessione dei marchi che identificano i nomi commerciali del contest canoro.

In breve, è stata chiusa l’asta per accaparrarsi il diritto di usare i nomi “Festival della Canzone Italiana” e “Festival di Sanremo”. Questi nomi sono infatti dei marchi registrati che solo il Comune di Sanremo ha il diritto di usare, concedendoli però temporaneamente alle aziende interessate.
Finora è stata la RAI a guadagnarsi il diritto a organizzare e gestire il Festival di Sanremo, nonostante molte voci facessero supporre la presenza di altri interessati. Quest’anno in particolare, solo la RAI ha presentato un’offerta, per gestire il Festival di Sanremo dal 2026 al 2028, con opzione di proroga biennale.
L’offerta, consegnata a mano dai legali dell’emittente pubblica, sarà ora valutata da una commissione comunale appositamente costituita dalla città di Sanremo. Ma il vero colpo di scena è atteso per giovedì, quando il Consiglio di Stato potrebbe ribaltare tutto, grazie a una sentenza che ha cambiato le carte in tavola.
In ballo c’è la legittimità della gara stessa, imposta dal Tar Liguria con una sentenza che ha fatto tremare anche le poltrone del teatro Ariston. Facendo qualche passo indietro, a due anni fa, consociamo Just Entertainment che ha reputato illegittimo l’affidamento diretto a RAI del Festival.
Da lì, proprio il TAR Liguria ha costretto il comune di Sanremo a indire un’asta pubblica per permettere a i diversi interessati di partecipare. Vero rimane però, che solo RAI ha partecipato all’asta dimostrandosi tutt’ora l’unica emittente in grado di gestire l’evento, nonostante le proteste della concorrenza.