Hanno sequestrato il cibo avanzato dalla cena della vigilia di Natale ed effettuato nuovi rilievi. Gli investigatori in mattinata sono tornati nell’abitazione di Pietracatella, provincia di Campobasso, dove c’è stata la cena durante la quale potrebbero essersi intossicate Sara Di Vita di 15 anni, e sua madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, morte per intossicazione a distanza di poche ore.
Medici indagati
La Procura di Campobasso che indaga per omicidio colposo, lesioni personali colpose e responsabilità colposa ha iscritto nel registro degli indagati i 5 medici dell’Ospedale Cardarelli del capoluogo molisano intervenuti per assistere, nelle prime fasi, le due donne e anche la guardia medica. Avevano rimandato a casa le vittime che si erano presentate per ben due volte al pronto soccorso. “Un atto dovuto, spiega il procuratore della Repubblica Nicola D’Angelo, per garantire il diritto di difesa e la partecipazione agli accertamenti tecnici non ripetibili che saranno disposti a breve”.
Cosa è successo
La famiglia si è presentata per la prima volta in ospedale la sera del 24 dicembre dopo una cena con i parenti. Tra loro nessuno si è sentito male. Per questo l’attenzione degli inquirenti si concentra sulla cena del giorno prima alla quale c’erano solo i tre intossicati. La ragazza è morta la sera del 27 dicembre, la madre invece la mattina del 28 dicembre. Gli inquirenti hanno sequestrato le cartelle cliniche ed i resti degli alimenti presenti nell’abitazione della famiglia. Nel frigorifero sono stati ritrovati funghi e barattoli di conserve sui quali ci sono analisi scientifiche in corso.
Le autopsie e le condizioni del padre
Mercoledì sono attese le autopsie sul corpo delle due vittime, si cercano elementi utili per chiarire cosa possa aver provocato l’eventuale intossicazione e la morte di madre e figlia. I medici del Cardarelli di Campobasso hanno spiegato che la situazione è precipitata velocemente e parlano di un’evoluzione rara che ha portato rapidamente al decesso delle due donne. Sono stabili per il momento le condizioni del padre e marito delle vittime, Giovanni di Vita 55 anni. E’ ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Spallanzani di Roma in gravi condizioni. Nello stesso ospedale, in via precauzionale è stata trasferita anche l’altra figlia di 20 anni. L’uomo è vigile e in queste ore viene sottoposto ad accertamenti, e gli esami tossicologici.
