Chico Forti, noto imprenditore e conduttore televisivo italiano detenuto nel carcere di Verona, ha ottenuto una significativa concessione dal Tribunale di sorveglianza di Venezia.
Dopo un lungo iter giudiziario, il tribunale ha autorizzato Forti a lavorare fuori dal carcere, nel rispetto dell’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario, consentendogli di svolgere attività formative e di volontariato.
Permessi di lavoro per Chico Forti
L’istanza presentata dai legali di Forti è stata accolta con una decisione che rappresenta un’importante svolta nella vicenda giudiziaria e carceraria del detenuto. Secondo quanto riportato da fonti locali e nazionali, tra cui “Il Gazzettino”, il permesso riguarda la possibilità di seguire un corso di formazione professionale per pizzaioli, un’attività che si inserisce nel percorso di riabilitazione e preparazione al reinserimento sociale.
Oltre al corso professionale, Forti potrà dedicarsi a un’attività di volontariato con anziani e insegnare windsurf a persone con disabilità, dimostrando così un impegno concreto nel sociale e un desiderio di contribuire attivamente alla comunità. Questi permessi sono stati concessi a seguito di una nuova valutazione da parte del Tribunale, che ha accolto la richiesta avanzata dalla direttrice del carcere di Verona, a differenza della precedente istanza di liberazione condizionale rigettata a settembre 2025.
Nel settembre 2025, il Tribunale di sorveglianza di Venezia aveva respinto la richiesta di liberazione condizionale motivando il diniego con la mancanza di “sentimenti di colpa o di autentico dispiacere per i familiari della vittima né per i propri familiari”, oltre al mancato risarcimento del danno, anche solo parziale. Questa valutazione aveva bloccato temporaneamente il percorso di Forti verso una possibile uscita anticipata o permessi esterni.
La nuova concessione di permessi lavorativi rappresenta quindi una svolta, anche in relazione alle nuove attività che il detenuto potrà svolgere all’esterno, segno di una maggiore fiducia delle autorità nella sua volontà di reinserimento. Già a giugno, Forti aveva ottenuto il permesso di frequentare le aule studio del carcere, mentre da febbraio 2025 poteva usufruire di permessi per visite familiari, in particolare per recarsi a Trento a trovare la madre.
Il caso di Chico Forti ha suscitato diverse reazioni all’interno del penitenziario veronese. Alcuni detenuti hanno espresso sorpresa, riferendosi a Forti come a una persona “trattata da star”, suscitando un acceso dibattito sulle condizioni carcerarie e sulle differenti possibilità offerte ai reclusi. Tali dinamiche mettono in luce le difficoltà di gestire equilibri tra i diritti individuali dei detenuti e la percezione di equità all’interno delle strutture detentive.
