A quasi diciotto anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi, nuove rivelazioni emergono dall’analisi medico-legale sugli strumenti che potrebbero aver causato le ferite fatali.
Al centro delle indagini torna l’attenzione sul baby tonfa, un oggetto di difesa personale che, secondo la professoressa Luisa Regimenti, docente di Medicina legale all’Università di Roma Tor Vergata, potrebbe essere la chiave per comprendere la dinamica del delitto.
Il ruolo del baby tonfa nel caso Chiara Poggi
Il baby tonfa è un piccolo strumento di difesa personale, generalmente realizzato in plastica o metallo, che si aggancia al mazzo di chiavi ed è utilizzato per proteggersi in caso di aggressione. La professoressa Regimenti ha evidenziato come questo oggetto sia “perfettamente compatibile” con il foro rinvenuto sulla tempia di Chiara Poggi durante l’autopsia. Questo particolare ferimento, di forma rotondeggiante e poco profondo, era rimasto fino a oggi uno degli enigmi più difficili da decifrare nelle indagini sul caso.
Secondo quanto riportato da Il Tempo, il baby tonfa è uno strumento frequentemente impiegato dai praticanti di Krav Maga, disciplina di combattimento e autodifesa israeliana. L’unico indagato per il delitto, Andrea Sempio, è noto per essere un appassionato di questa arte marziale, circostanza che ha spinto la professoressa Regimenti a considerare l’ipotesi che sia stato proprio questo oggetto a causare la lesione sul cranio della vittima.
Nell’intervista rilasciata a Il Tempo, la professoressa Regimenti ha spiegato: “In questi mesi mi sono interrogata a lungo. Le caratteristiche della lesione, poco profonda e rotondeggiante, mi hanno spinto ad approfondire. Così ho osservato le abitudini dell’unico indagato per il delitto di Garlasco, Andrea Sempio, e sono stata molto incuriosita dal fatto che praticasse il Krav Maga”. E ancora: “Quando ho visto il Baby Tonfa, un piccolo oggetto metallico appuntito e dai contorni tondeggianti, non ho avuto più dubbi: c’è una perfetta compatibilità con la lesione nella regione temporale della povera Chiara”.
Queste conclusioni sembrano oggi trovare conferma nelle verifiche condotte dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata dalla Procura di Pavia di effettuare una super-consulenza medico-legale. Le analisi hanno sottolineato che Chiara Poggi ha subito sevizie particolarmente cruente, tra cui un taglio simmetrico alle palpebre, probabilmente inferto con una lama estremamente affilata e da una mano esperta.
Tuttavia, la lesione sulla tempia, che fino a poco tempo fa era rimasta un mistero, ora appare riconducibile all’utilizzo del baby tonfa, confermando così un collegamento diretto tra l’arma e la dinamica dell’aggressione. L’anatomopatologa Cattaneo, durante le nuove indagini, si è concentrata anche sulla determinazione dell’orario esatto del decesso, ancora oggetto di dibattito dopo anni di indagini. Sono otto gli orari possibili individuati, tutti compresi tra le 7 e le 12.30 del mattino del 13 agosto 2007, data della morte di Chiara Poggi.

