Il Modello 730 resta tutt’ora uno degli strumenti più apprezzati per la gestione dei rimborsi fiscali, grazie alla sua semplicità e rapidità. Con questo modello, infatti, molti contribuenti possono contare su un sostituto d’imposta, che si occupa di fare i calcoli e applicare i conguagli.
In molti casi sono il datore di lavoro o un ente previdenziale ad agire direttamente sulla busta paga o sulla pensione, con i vari rimborsi. Ci sono momenti, però, in cui anche una procedura semplice, come il 730, può fare la differenza tra un rimborso fiscale veloce e una lunga attesa.
Naspi e 730, attenzione a come compili i moduli
Quando si parla di dichiarazione dei redditi, la confusione e l’incertezza possono complicare anche le procedure più comuni, portando alla nascita di non pochi problemi. Aggiungiamo a questo la condizione di chi percepisce un sussidio di disoccupazione e la situazione si fa ancora più delicata, sempre a carico dei contribuenti.

Per chi percepisce la Naspi, l’indennità di disoccupazione erogata direttamente dall’INPS, la situazione è decisamente particolare e complessa da gestire. L’ente previdenziale funge da sostituto d’imposta, facilitando il processo di rimborso tramite il 730 e mettendo così in relazione diretta disoccupazione e rientri d’imposta.
Se il contribuente sta ancora ricevendo la Naspi nel periodo previsto per il conguaglio fiscale, il credito d’imposta viene accreditato direttamente sull’indennità ricevuta. Questo meccanismo funziona bene, ma solo se la Naspi è attiva, occorre dunque valutare con attenzione le opzioni per evitare di perdere soldi.
Nel caso in cui il sussidio termini prima della chiusura del conguaglio, il rimborso può rallentare o addirittura non arrivare, venendo di fatto annullato. Ma non tutti hanno la fortuna di poter contare su un sostituto d’imposta e serve scegliere le modalità più corretta di compilazione del modello.
Chi si trova in questa situazione può presentare il Modello 730 scegliendo la modalità “senza sostituto”, senza coinvolgere il datore di lavoro o l’ente previdenziale. È una soluzione pensata per chi preferisce gestire in autonomia la propria posizione fiscale, senza doversi rivolgere a un tramite che faccia da mediatore.
In alternativa, si può optare per il Modello Redditi Persone Fisiche, che offre una maggiore libertà e consente di ricevere eventuali rimborsi direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso, il rimborso arriva tramite bonifico bancario, se si comunica un IBAN, oppure con un assegno vidimato “direttamente” a casa del richiedente.