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Home Economia

Se non lavori occhio, la NASpI cambia e potrebbe non spettarti più: perché ne stanno bocciando tantissime

Perché stanno bocciando tante domande per la disoccupazione? Se non lavori, occhio alle nuove regole per la Naspi.

by Mattia Senese
11/06/2025
in Economia
0
Uomo legge documento

Naspi, nuove regole: perché molte domande sono state respinte - Dailybest.it

Con la pubblicazione della circolare n. 98 del 5 giugno 2025, l’INPS ha fornito importanti chiarimenti sulle nuove modalità di accesso alla NASpI, l’indennità di disoccupazione rivolta ai lavoratori subordinati che perdono involontariamente il lavoro.

Le modifiche, introdotte dalla legge 207/2024, sono operative per gli eventi di disoccupazione a partire dal 1° gennaio 2025 e comportano un inasprimento dei requisiti contributivi necessari per poter beneficiare della prestazione.

Nuovo requisito contributivo per la NASpI

Secondo la nuova normativa, il richiedente la NASpI deve aver maturato almeno tredici settimane di contributi dopo l’ultimo evento di cessazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato conclusosi per dimissioni o risoluzione consensuale, a condizione che questa cessazione volontaria sia avvenuta nei dodici mesi precedenti la perdita involontaria dell’impiego per cui si richiede l’indennità.

Questa novità impone quindi un vincolo temporale e contributivo più stringente rispetto al passato, con l’obiettivo di limitare l’erogazione dell’indennità a chi abbia effettivamente accumulato una continuità contributiva significativa dopo l’ultima interruzione volontaria del rapporto di lavoro. L’INPS ha precisato che non si applica il requisito delle tredici settimane in specifiche circostanze, tra cui:

  • Dimissioni per giusta causa, che comprendono anche il rifiuto del trasferimento in una sede diversa dell’azienda qualora non siano giustificati da comprovate ragioni tecniche, organizzative o produttive, indipendentemente dalla distanza;
  • Dimissioni avvenute durante il periodo di maternità o paternità tutelati;
  • Dimissioni consumate nel corso della procedura di conciliazione obbligatoria;
  • Rifiuto da parte del lavoratore di un trasferimento a una sede distante oltre 50 chilometri o raggiungibile in più di 80 minuti con i mezzi pubblici, inteso come risoluzione consensuale.

In tutti questi casi, il lavoratore potrà accedere alla NASpI anche in assenza del requisito contributivo di tredici settimane. Per la determinazione della prestazione, sono considerati validi i seguenti contributi:

  • I contributi previdenziali versati durante il rapporto di lavoro subordinato, comprensivi della quota NASpI;
  • I contributi figurativi per maternità obbligatoria e i periodi di congedo parentale, purché indennizzati e avvenuti durante il rapporto di lavoro;
  • I periodi lavorativi all’estero in paesi comunitari o convenzionati, in cui è possibile la totalizzazione dei contributi;
  • I periodi di astensione per malattia dei figli fino a 8 anni di età, entro un limite di cinque giorni lavorativi per anno solare.
Soldi euro contanti
Molte domande respinte per la Naspi: a cosa bisogna fare attenzione – Dailybest.it

L’indennità si calcola su base mensile partendo dall’imponibile previdenziale degli ultimi quattro anni, diviso per le settimane di contributo e moltiplicato per 4,33. Per il 2025, il massimale mensile è fissato a 1.562,82 euro. La durata della prestazione corrisponde a metà delle settimane di contributo maturate negli ultimi quattro anni, con un limite massimo di 24 mesi. A partire dal settimo mese (ottavo per i lavoratori con più di 55 anni), l’importo della NASpI si riduce del 3% ogni mese. La domanda di NASpI deve essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, utilizzando uno dei seguenti canali:

  • Il sito ufficiale dell’INPS, tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • I patronati;
  • Il centro di contatto INPS.

La decorrenza dell’indennità parte dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto se la domanda viene fatta entro 8 giorni dalla fine del lavoro; in caso contrario, decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda. Se il licenziamento è per giusta causa, la decorrenza è fissata dal 38° giorno. Inoltre, è possibile richiedere l’erogazione della NASpI in un’unica soluzione per chi intende avviare un’attività autonoma o partecipare a una cooperativa.

Mattia Senese

Mattia Senese

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