Il Natale 2025 arriva con una certezza che pesa sul carrello della spesa, pandori e panettoni costano più degli anni passati. Tra rincari delle materie prime, burro e uova in testa, e una generale inflazione che non risparmia nemmeno i dolci delle feste, trovare un lievitato natalizio a un prezzo accessibile sembra diventata un’impresa. Eppure, guardando bene tra gli scaffali dei supermercati, qualcosa resiste ancora.
Non si parla di artigianali da boutique, quelli che superano senza difficoltà i 40 o 50 euro, ma di prodotti industriali “onesti”, capaci di offrire una qualità più che dignitosa rimanendo entro una soglia di 7 euro.
Come riconoscere un buon pandoro sotto i 7 euro
Mentre il costo delle materie prime lievita, i pandori base della grande distribuzione mantengono prezzi sorprendentemente bassi. Una scelta non casuale. Secondo molte analisi di settore, questi prodotti entry level funzionano come “porta d’ingresso” per spingere il consumatore verso versioni più elaborate, farcite o ricoperte, decisamente più costose.
Creme al pistacchio, colature al caramello, varianti al cioccolato o reinterpretazioni esotiche sono la risposta dell’industria a un pubblico che fatica a permettersi il vero artigianale. Ma chi cerca il pandoro classico, quello semplice, dorato e senza orpelli, può ancora trovare valide alternative.

Per valutare correttamente un pandoro economico, gli esperti consigliano di partire dall’assaggio senza zucchero a velo, che spesso copre bruciature e squilibri. Al naso bisogna cercare note di burro e vaniglia, evitando quelli che ricordano una frittata dolce. Anche l’etichetta conta: meno aromi artificiali e un buon equilibrio tra grassi e uova sono indizi preziosi.
Tra i marchi più diffusi, la fascia tra i 5 e i 7 euro offre risultati molto diversi. Secondo le degustazioni condotte nel 2025, alcuni nomi storici faticano a convincere, penalizzati da cotture aggressive, eccessiva dolcezza o strutture asciutte.
Melegatti e Maina si collocano nelle posizioni più basse, con prodotti che pagano scelte industriali poco felici. Balocco sale leggermente grazie a una maggiore ricchezza aromatica, anche se risulta impegnativo alla lunga. Paluani sfiora l’eccellenza della categoria, grazie a una buona presenza di latte e una consistenza setosa, ma perde punti per problemi di cottura non sempre costanti.
A conquistare il primo posto è Bauli, che con un prezzo intorno ai 6,50 euro riesce a offrire un pandoro equilibrato, sapido e studiato per piacere a un pubblico ampio. Non è un prodotto “con anima”, ma è tecnicamente il più solido della fascia.
