Libri
di Mattia Nesto 14 Novembre 2023

Film Pop Anni ’90: dieci anni rinascimentali

Film Pop Anni ’90, mutuando l’espressione “rinascimento Disney”, dimostra come i ’90 siano, ancora oggi, luminosissimi.

Film Pop Anni ’90  Film Pop Anni ’90

Film Pop Anni ’90 di Eva Cabras, Matteo Marino e Simone Stefanini, pubblicato da Becco Giallo in una bell’edizione di facile consultazioni, andrebbe letto “in coppia” con il suo gemello diverso Film Pop Anni ’80 (di cui avevo parlato qui) non soltanto per una “mera” questione di filologia. Già perché i due volumi sono utili, anzi utilissimi per certificare come buona parte (se non la maggior parte) del nostro immaginario, modi di dire&comportarci e, perché no, pure forma mentis siano stato scolpito proprio tra, grosso modo, il 1980 e il 2000, ovvero gli anni presi in esame, giustappunto, dai due libri sopra citati. E questo dedicato ai ’90 è ancora, diciamo così, più stimolante per quello precedente per un motivo abbastanza semplice: se infatti il mito degli anni Ottanta non solo è qualcosa di concreto ma quasi di auto-generato sul momento, gli anni Novanta non hanno mai tanto goduto del medesimo status. Considerati i “fratelli scemi” rispetto ai dieci anni precedenti, i ’90 sono stati spesso caratterizzati dall’idea che fossero finite le “vacche grasse” degli Ottanta e che fosse già iniziato l’eterno ritorno dell’uguale, in un ciclo continuo di riproposizione dei contenuti a cui siamo abituati oggi. E invece no. Cabras, Marino e Stefanini ci dimostrano, dati alla mano, come questi dieci anni sono stati un vero e proprio tripudio di creatività, emozioni e novità, settando uno standard, sia di quantità come di qualità difficilmente raggiungibile.

Da Mamma ho perso l’areo a Pretty Woman passando per Jurassic Park ed arrivando fino a Clerks la quantità e qualità della pop-culture riversata in quegli anni è abbastanza impressionante. Con sapienza e attenzione, oltre che con una notevole carica di simpatia, autrici e autori del libro snocciolano eventi, elencano fatti e mettono in evidenza come dal 1990 al 2000 si è fatta la Storia, almeno un certo tipo di storia dai. Per altro, nota non da poco, come avevo detto all’inizio, l’impostazione a schede è davvero ottimale per una fruizione anche a blocchi più o meno singoli. Un esempio di quest’impaginazione/impostazione è quella per Figh Club, che vado a citare direttamente:

Perfetto anello di congiunzione tra Il sosia di Dostoevskij e l’Elliot Alderson di Mr. Robot («Fuck Society»), Fight Club è ancora oggi un film disturbante, controverso e profondamente attuale, e ve lo possiamo assicurare dalle nostre scrivanie Ikea illuminate dalle lampade a filo Rizlampa fatte di carta non candeggiata per un ambiente rilassante.

Ecco perché questo è un libro che fareste bene a tenere in casa: sia che siate cintura nera di nerdismo anni Novanta sia che siate nati magari negli anni Duemila (e perché no, pure dopo) i ’90, che lo vogliate o meno, sono anche dentro di voi e questo libro vi aiuta a orientarvi. In fondo l’orienteering non è stata una delle grandi mode anni Novanta?

 

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