Libri
di Mattia Nesto 7 Luglio 2020

Tutto quello che avreste voluto sapere su Poe (e non avreste mai osato chiedere)

La vera storia di Edgar Allan Poe, il volume da poco edito da Odoya, è che un vero e proprio grande viaggio all’interno della vita e delle opere dello scrittore americano

“Il lavoro per arrivare a diventare uno scrittore professionista e non un semplice amateur è di esercitarsi costantemente nella libera immaginazione, la quale, a sua volta, deve essere penetrante, intensa, slegata dalla pedissequa riproduzione del reale e, tanto lo scrittore se ne distacca tanto più il prodotto letterario avrà la sua supremazia”. Ecco, basterebbe da sola questa, bellissima, frase di Teresa Campi per descrivere La vera storia di Edgar Allan Poe, il volume da poco edito da Odoya, è che un vero e proprio grande viaggio all’interno della vita e delle opere dello scrittore americano, forse del primo scrittore americano veramente tale. Sono quasi quattrocento pagine fitte di episodi memorabili, aneddoti gustosi e piccoli casi fortuiti dell’esistenza che danno un ritratto al contempo mitologico e veritiero di Poe. Pochi svolazzi, molta sostanza insomma: per questo è già di diritto una delle letture preferite della nostra estate.

Quando leggiamo da una delle tante lettere scritte ad amici e conoscenti: “Prego Dio di poter visitare Washington, ma è la storia di sempre, vedi, non ho il denaro, addirittura non ne ho a sufficienza per recarmi laggiù, figuriamoci per tornare indietro”, non possiamo che ritrovare un ritratto, più o meno fedele, di tanti di noi (magari noi stessi) che, nonostante una situazione finanziaria non proprio eccellente facevano sacrifici in serie pur di andare a visitare quella mostra, di partecipare a quell’incontro con quel dato autore oppure, quando ancora si poteva, assistere a quel concerto così importante per noi.

In fondo, riassumendo bene il sentimento e il senso ultimo di questa biografia sui generis di Campi ci si accorge di come per Poe, ma anche un po’ per noi, le cose veramente importanti nella vita sono quelle che il pensiero comune, la morale dominante, il caro e stramaledetto buonsenso, giudicano di poco conto: una fantasia peregrina, la suggestione di una notte o un grumoso sogno o incubo che ci resta appiccato in testa anche a mezzogiorno.

E così, proseguendo nella lettura, anzi nell’esplorazione de La vera storia di Edgar Allan Poe, l’aurea mistica che aveva l’autore americano piano piano si sfalda e, sempre di più, abbiamo di fronte un essere umano, in carne e ossa. Questo, invece di smitizzarlo, rende ancora più affascinante Poe e ci fa comprendere una volta di più perché di “fan di Poe” ve ne siano non soltanto a milioni in tutto il mondo ma anche appartengano a questo club allargato personalità che a prima vista appaiono molto distanti. Un esempio? Come non citare Stefano Benni che in un libro come Cari Mostri ha esplicitato la sua deferenza assoluta nei confronti dello scrittore di Boston. Anzi il vecchio lupo, in numerose interviste, ha ribadito come: “Da piccolo ho letto praticamente solo Poe, anzi tutto Poe. In fondo non sarei quello che sono oggi, pregi e difetti compresi, senza racconti come La Maschera della Morte Rossa o Il Gatto Nero sarei stato molto diverso.

In conclusione ci piace citare un vero e proprio unicum, o quasi, di questo volume: ovvero, per una volta, l’aletta di copertina “non mente” sul contenuto ma anzi va dritta al punto e ci piace citarla perché è il modo migliore per concludere questo pezzo e invitarvi alla lettura di questo magnifico libro: “Alcolismo, depressione, perversione, mania di persecuzione: che nome dare alla sua malattia? Di sicuro ne aveva una: la Letteratura, alla quale sacrificò denaro, amore, prestigio”.

La vera storia di Edgar Allan Poe – Teresa Campi

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