La discussione finale sulla manovra finanziaria 2026 entra nel vivo a Montecitorio, con il governo che ha ufficialmente posto la questione di fiducia sull’intero testo. Dopo il via libera blindato da Palazzo Madama, la legge di bilancio approda in Aula alla Camera in un clima teso e segnato da forti polemiche politiche.
Il voto finale è atteso per martedì 30 dicembre entro le ore 13, dopo un iter contrassegnato da una discussione lampo in commissione, in cui sono stati respinti quasi 160 emendamenti su quasi mille presentati dalle opposizioni.
Manovra finanziaria 2026: iter serrato e voto di fiducia
Il testo della legge di bilancio è giunto a Montecitorio senza alcuna possibilità di modifica sostanziale, a causa del divieto di terza lettura che, se violato, avrebbe potuto portare all’esercizio provvisorio con conseguenze pesanti sulla tenuta finanziaria del Paese. Il governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Aula, ha posto quest’oggi la fiducia, una mossa che ha scatenato le vibranti reazioni delle opposizioni, le quali hanno definito il Parlamento un mero «passacarte» privato del diritto di un esame approfondito.
L’esame generale è iniziato con circa un’ora di ritardo a causa delle polemiche suscitate dalla richiesta, da parte di Fratelli d’Italia, di informazioni aggiuntive sulla controversa vicenda dei finanziamenti ad Hamas, che per poco non ha bloccato l’intera seduta. Sul fronte governativo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha seguito i lavori dall’Aula, ricevendo solidarietà umana e politica da esponenti come il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, che ha sottolineato le difficoltà affrontate nel corso di un dibattito particolarmente acceso.
Domani, a partire dalle ore 18:40, si svolgeranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia, seguite dalla votazione prevista per le 20:20. È inoltre prevista una seduta notturna, che continuerà fino a martedì mattina, quando si terrà il voto finale entro le 13.

Il centrodestra e in particolare Fratelli d’Italia rivendicano un testo che, a loro dire, coniuga «crescita, stabilità ed equità». L’onorevole Roberto Pella di Forza Italia ha sottolineato come la manovra contenga «misure concrete per Regioni e Comuni, oltre a promuovere l’equità territoriale». Inoltre, la deputata e presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati, Ilaria Cavo, ha definito la legge di bilancio come una manovra «responsabile e sostenibile, che mette al centro famiglie, imprese e welfare, senza cedere a populismi».
Dal fronte delle opposizioni, invece, è forte la critica riguardo alla compressione dei tempi di esame e alla mancanza di visione politica e sociale. La capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Chiara Braga, ha definito la manovra «senza respiro» e accusato il governo di condurre il Paese verso un vicolo cieco. Il Movimento 5 Stelle, con il deputato Davide Aiello, ha parlato di una «manovra degli orrori che continua a tagliare sul sociale», mentre Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra ha denunciato «misure classiste che tolgono ai ceti più bassi per dare ai ricchi».
Anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha chiesto un intervento formale da parte dei presidenti delle Camere per tutelare le prerogative parlamentari, definendo un’«umiliazione» il modo in cui è stato gestito l’esame della legge di bilancio. Nel parere della commissione Affari Costituzionali è stato inserito un monito affinché in futuro siano garantiti tempi e condizioni che permettano un adeguato esame da parte di entrambi i rami del Parlamento.

