Il Senato torna a discutere una proposta di legge targata Fratelli d’Italia (FdI) che mira a semplificare e velocizzare le procedure di sfratto per morosità, con un impatto significativo sul mercato delle locazioni e sulle politiche abitative rivolte alle giovani coppie e alle famiglie italiane.
Il disegno di legge, promosso dal senatore Paolo Marcheschi di FdI, introduce un meccanismo innovativo che potrebbe rivoluzionare le tempistiche e le modalità di esecuzione degli sfratti, delegando l’intervento a un’Autorità amministrativa anziché all’ordinaria giurisdizione civile.
Sfratti più rapidi senza passare dal giudice: la proposta di FdI
Attualmente, la legge prevede che lo sfratto per morosità possa essere eseguito dopo due mesi di mancato pagamento dell’affitto, ma il processo resta complesso e spesso molto lento a causa dei numerosi passaggi giudiziari e delle controversie civili. Il nuovo disegno di legge intende snellire questa procedura affidandone la gestione a un ente pubblico amministrativo appositamente creato, l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, che risponderà direttamente al Ministero della Giustizia. Secondo il testo, l’inquilino che non paga per due mensilità consecutive avrà un termine di 15 giorni per regolarizzare la situazione.
In caso contrario, l’Autorità, verificati i documenti e le condizioni, potrà ordinare lo sgombero entro 7 giorni, con l’effettiva esecuzione entro ulteriori 30 giorni, prorogabili fino a un massimo di 90 giorni. In questo modo, si potrebbe ridurre il tempo complessivo per lo sfratto a meno di 2 o 4 mesi, un netto miglioramento rispetto agli attuali tempi medi giudiziari. Il disegno di legge prevede anche una serie di misure di tutela per gli inquilini in condizioni di fragilità economica e sociale.
Chi ha un ISEE inferiore a 12.000 euro e non ha pagato l’affitto a causa di eventi come licenziamento per crisi aziendale, gravi malattie o separazioni potrà beneficiare di aiuti provenienti da un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa. Inoltre, sono previste salvaguardie specifiche per chi convive con figli minori, parenti anziani non autosufficienti o disabili. Per questi casi, la procedura prevede che l’Autorità informi i servizi sociali, che a loro volta potranno richiedere un rinvio dello sfratto fino a 90 giorni e attivare interventi per agevolare un alloggio temporaneo alternativo.

Tuttavia, la complessità di questa procedura è stata criticata da alcuni esperti e associazioni per la fragilità delle garanzie offerte e la possibile difficoltà di attuazione sul territorio. La proposta di FdI ha acceso un dibattito acceso all’interno della coalizione di governo e sul fronte delle opposizioni e dei sindacati degli inquilini. Da un lato, il partito guidato da Giorgia Meloni, forte del suo impegno sul tema casa e famiglia, vede nella riforma uno strumento per disincentivare le locazioni “mordi e fuggi” e favorire affitti più stabili, soprattutto per le giovani coppie, un segmento sociale fortemente penalizzato dalla crisi abitativa.
Come ricordato dallo stesso Marcheschi, spesso i proprietari preferiscono affitti di breve durata per evitare di incorrere in lunghe e difficili procedure di sfratto in caso di morosità. La semplificazione delle procedure potrebbe quindi incentivare locazioni più durature, migliorando anche la qualità dell’offerta abitativa.
Dall’altro lato, l’Unione degli Inquilini e altre associazioni per il diritto alla casa hanno definito la proposta “l’ennesimo attacco ai diritti delle persone in situazione di precarietà abitativa” e si stanno organizzando per una mobilitazione nazionale. La critica principale riguarda la possibile perdita di tutele per gli inquilini e il rischio di esecuzioni forzate rapide che non tengano sufficientemente conto delle condizioni di vulnerabilità.

