La questione del terzo mandato per i presidenti di Regione torna al centro del dibattito politico italiano, con la Lega che rilancia la sfida a Forza Italia presentando un nuovo emendamento.
La proposta, destinata a modificare il limite attuale di due mandati consecutivi, potrebbe cambiare radicalmente gli scenari politici regionali, in particolare per figure di spicco come Luca Zaia in Veneto.
La proposta della Lega per il terzo mandato
Secondo fonti parlamentari, la Lega ha intenzione di depositare nelle prossime ore in Senato, in commissione Affari costituzionali, un emendamento volto a superare il limite di due mandati per i presidenti di Regione. La discussione riguarda un disegno di legge che regola i consiglieri regionali e, nonostante la scadenza per la presentazione degli emendamenti fosse stata prorogata di una settimana, il termine ultimo è fissato per le ore 14 di oggi.
L’emendamento è una riproposizione di una formula già tentata senza successo in passato dallo stesso partito di Matteo Salvini. Nonostante un’apertura di Fratelli d’Italia nelle settimane scorse, la maggioranza resta divisa, con una netta opposizione da parte di Forza Italia, che si oppone fermamente alla possibilità di un terzo mandato. La Lega, però, vuole dimostrare di non aver abbandonato la battaglia politica su questo tema, spingendo fino all’ultimo per ottenere un cambiamento normativo.
Il Partito Democratico ha definito la proposta della Lega come una vera e propria provocazione. I senatori del Pd in Commissione Affari Costituzionali, tra cui Andrea Giorgis, Dario Parrini, Valeria Valente e Marco Meloni, hanno espresso forte contrarietà, sottolineando come la modifica consentirebbe a presidenti come Zaia di ottenere un mandato addirittura superiore al quarto complessivo. “È una provocazione che riteniamo debba essere dichiarata inammissibile”, hanno dichiarato, auspicando che la commissione respinga immediatamente l’emendamento e ribadendo la loro opposizione in caso di voto.

Forza Italia, dal canto suo, si mantiene ferma contro ogni modifica che allarghi i mandati dei governatori regionali. La linea del partito di centrodestra contribuisce a creare uno scontro interno alla maggioranza, complicando la già delicata discussione in Senato. Il dibattito, dunque, non è solo politico ma anche istituzionale, poiché riguarda la durata e la continuità del mandato dei rappresentanti regionali, con riflessi importanti sull’equilibrio tra poteri locali e nazionali.
Se l’emendamento della Lega dovesse essere approvato, si aprirebbe la possibilità per molti presidenti di Regione, tra cui Luca Zaia, di candidarsi per un terzo mandato consecutivo, modificando una prassi consolidata e offrendo una nuova chiave di lettura alla governabilità regionale. Tuttavia, l’opposizione interna alla maggioranza e la contrarietà dei partiti di centrosinistra potrebbero ostacolare l’approvazione della proposta, mantenendo così in vigore l’attuale limite di due mandati.
Il confronto in commissione Affari costituzionali del Senato rappresenta quindi una tappa decisiva per la definizione del quadro normativo sulle cariche regionali, con un dibattito che riflette più ampiamente le tensioni all’interno della coalizione di governo e la sfida tra diverse visioni sulla durata del potere politico nelle Regioni italiane.