L’ictus è una di quelle emergenze che arrivano senza bussare. Può manifestarsi in pieno benessere, durante una giornata qualunque, e cambiare tutto in pochi minuti. Proprio per questo viene spesso sottovalutato o confuso con disturbi passeggeri. Eppure riconoscere i primi segnali e sapere come comportarsi può letteralmente salvare la vita. L’attenzione, in questi casi, non è mai troppa: il tempo è il fattore più prezioso.
Cos’è l’ictus e perché è così pericoloso
Nell’80% dei casi si tratta di un ictus ischemico, causato dalla chiusura di un’arteria cerebrale per la presenza di una placca aterosclerotica o di un coagulo. Nel restante 20% dei casi, invece, l’ictus è emorragico ed è dovuto alla rottura di un vaso sanguigno.
Questa improvvisa mancanza di ossigeno provoca la morte delle cellule cerebrali e le conseguenze dipendono dall’area colpita. L’ictus rappresenta la terza causa di morte in Italia ed e’ la principale causa di invalidità permanente nei Paesi industrializzati.
I fattori di rischio dell’ictus sono spesso gli stessi delle malattie cardiovascolari. Obesità, sedentarietà, fumo, consumo eccessivo di alcol e sostanze stupefacenti aumentano sensibilmente il pericolo. Un ruolo centrale lo giocano ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete, condizioni che favoriscono la formazione di placche nei vasi sanguigni.

Anche alcuni disturbi del sonno, in particolare le apnee notturne, sono considerati fattori di rischio importanti, così come patologie cardiache associate, tra cui la fibrillazione atriale, che facilita la formazione di trombi.
L’ictus è un evento acuto e i sintomi compaiono all’improvviso. In alcuni casi possono essere lievi o aspecifici, come un forte mal di testa, soprattutto negli ictus emorragici. Più spesso, però, si manifestano segnali chiari che non devono mai essere ignorati.
Tra i più comuni ci sono difficoltà nel parlare o nel comprendere il linguaggio, deviazione della bocca, perdita di forza o sensibilità a un lato del corpo, disturbi visivi improvvisi e problemi di equilibrio o coordinazione. Possono comparire anche stato confusionale e vertigini. Anche se i sintomi durano pochi minuti, come nel caso di un attacco ischemico transitorio, il rischio rimane elevato.
Per facilitare il riconoscimento precoce, viene utilizzato l’acronimo F.A.S.T.
F come face: chiedere alla persona di sorridere per osservare eventuali asimmetrie del volto.
A come arms: far sollevare entrambe le braccia e verificare se una cade involontariamente.
S come speech: valutare difficoltà nel parlare o nel formulare frasi semplici.
T come time: se uno di questi segnali è presente, il tempo diventa cruciale e bisogna chiamare subito i soccorsi.
In caso di sospetto ictus è fondamentale recarsi immediatamente in Pronto Soccorso. Oggi esistono terapie efficaci, come la trombolisi o i trattamenti endovascolari, ma sono utilizzabili solo nelle primissime ore dall’esordio dei sintomi. Ogni minuto perso riduce le possibilità di recupero.
