Facebook oscura la pagina dei Sentinelli di Milano e lascia liberi i suoi aguzzini

È stata oscurata la pagina dei Sentinelli di Milano, mentre i profili degli hater violenti sono ancora attivi

Il bene e il male nell’epoca di Facebook: i Sentinelli di Milano è un gruppo per i diritti della comunità LGBTQ, che lotta quotidianamente contro l’ignoranza, il bullismo e i soprusi che quotidianamente affliggono gli omosessuali in Italia, ma anche contro il razzismo e il generico fascismo.   Ieri la loro pagina Facebook che conta 104.000 follower è stata oscurata da Facebook, probabilmente in seguito a una segnalazione di massa della condivisione foto dei migranti che annegano nel Mediterraneo. Una segnalazione politica, assolutamente reazionaria alla quale Facebook risponde con il peggiore dei provvedimenti, lasciando liberi di agire i molti aguzzini che giornalmente minacciano di morte i creatori della pagina stessa.

Ricapitolando: una pagina LGBTQ mostra solidarietà nei confronti dei migranti con un post, il post viene segnalato in massa dagli hater, Facebook chiude la pagina e gli hater vincono. Quando parliamo di hater, non pensiate a quelli innocui che fanno colore, parliamo di veri e propri criminali che scrivono cose aberranti, come riportato da Luca Paladini, fondatore dei Sentinelli e obiettivo di stalker e cyberbulli sempre più violenti. Come lui stesso scrive, in 5 mesi ha ricevuto personalmente 412 messaggi di morte anonimi e 379 profili fake. Messaggi della caratura di quello che vi mostriamo qui sotto.

 

 

I Sentinelli di Milano sono nati quasi per scherzo, per contrastate le Sentinelle in piedi, il gruppo che si batte contro i diritti degli omosessuali. In poco tempo la pagina ha ricevuto adesioni e stima da parte del mondo civile e Luca Paladini si è trovato a dover segnalare pagine fake come “Luca Paladini pederasta ha l’Aids”, appoggiato fortunatamente da personalità di spicco come  Laura Boldrini, anch’essa presa di mira da hater criminali, che da tempo sta tentando di comunicare con Facebook per arginare la violenza sul social.

 

 

Quello che sta accadendo è surreale, anche un bambino si accorgerebbe della differenza tra un messaggio sociale e una minaccia di morte, eppure la politica di Facebook riguardo le segnalazioni continua a essere assurda: pare infatti che di fronte a segnalazioni di massa, organizzate e perpetrate al fine di offendere, Facebook non possa far altro che oscurare la vittima, lasciando liberi i suoi aguzzini.

Purtroppo, contattare Facebook per una controversia è praticamente impossibile e sembra non ci sia modo di risolvere un errore. La domanda nasce spontanea: perché di fronte al proliferare di pagine che inneggiano a Mussolini o al fascismo, viene oscurata una pagina sui diritti LGBTQ? Chi prende le decisioni in merito alla censura su Facebook, robot o esseri umani? Attendiamo risposte da chi di dovere, intanto ci dichiariamo completamente solidali coi Sentinelli di Milano. Se volete appoggiare la loro protesta, scrivete alla email qui sotto.

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